C'è infatti preoccupazione per il "cocktail tossico" di problemi, tra pandemia e inflazione
ZURIGO - L'industria metalmeccanica ed elettrica svizzera (industria MEM) ha registrato una forte crescita nei primi tre mesi dell'anno. L'entrata di ordinazioni, le vendite e le esportazioni del settore hanno segnato progressioni significative. Tuttavia, l'associazione industriale è preoccupata per gli effetti dell'inflazione, dei problemi logistici e del protezionismo.
Nel primo trimestre, le nuove commesse sono aumentate dell'11,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre le vendite sono aumentate del 12,8% e le esportazioni del 9,2%, ha annunciato oggi Swissmem in un comunicato. Le esportazioni di beni hanno così raggiunto i 17,9 miliardi di franchi nel periodo in esame.
Il tasso di utilizzo della capacità produttiva delle aziende è stato del 91,9%, ben al di sopra della media pluriennale dell'86,2%.
Secondo l'associazione, yla situazione degli utili, difficile negli ultimi anni, si è leggermente allentata» e «importanti indicatori segnalano un'ulteriore crescita». «L'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, il peggioramento dei problemi della catena di approvvigionamento, l'aumento del protezionismo e una possibile ricaduta nella pandemia formano tuttavia un cocktail tossico che potrebbe rallentare in modo significativo la situazione economica», ha avvertito l'associazione di categoria.