ZURIGO - Alcon nel mirino delle autorità di controllo borsistico: il gruppo farmaceutico elvetico-americano specializzato nei prodotti per la cura degli occhi è sospettato di aver violato le normative riguardanti la divulgazione d'informazioni che possono influenzare il corso delle azioni (cosiddette comunicazioni ad hoc).
Un'inchiesta preliminare ha fornito prove sufficienti di una possibile violazione ed è quindi stata aperta un'indagine formale, ha indicato oggi SIX Exchange Regulation (SER), l'istanza indipendente in seno al gruppo finanziario SIX che opera come sorvegliante delle società quotate alla borsa di Zurigo. L'autorità si riserva di fornire ulteriori dettagli in merito solo al termine del procedimento.
Alcon figura fra le società di primo piano alla borsa svizzera: l'azione è infatti inserita nell'SMI, l'indice dei 20 maggiori titoli. Dall'inizio di gennaio il valore ha guadagnato il 7%, mentre sull'arco di 52 settimane la performance è del -1%.
Fondata nel 1945 in Texas, Alcon è stata dal 1977 proprietà di Nestlé, ma è poi passata gradualmente - fino al 2010 - nella sfera di Novartis: per assumerne il controllo la società renana aveva complessivamente pagato circa 50 miliardi di dollari. È poi seguita una ristrutturazione e nel 2019 il comparto è stato scorporato e quotato in borsa. Oggi l'azienda - il cui nome deriva dalla combinazione delle prime lettere dei cognomi dei due fondatori, i farmacisti Robert Alexander e William Conner - vende i suoi prodotti oftalmici a oltre 260 milioni di persone in 140 paesi. L'organico comprende 24'000 dipendenti. Nel 2021 (ultimo dato annuo disponibile) ha realizzato un fatturato di 8,2 miliardi di dollari, al cambio attuale 7,5 miliardi di franchi.