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CREDIT SUISSEOggi i mercati sono più tranquilli, ma i problemi restano

16.03.23 - 10:42
L'intervento della BNS viene salutato positivamente a livello internazionale e lancia un giovedì all'insegna dei rimbalzi
KEYSTONE/ANTHONY ANEX (ANTHONY ANEX)
Oggi i mercati sono più tranquilli, ma i problemi restano
L'intervento della BNS viene salutato positivamente a livello internazionale e lancia un giovedì all'insegna dei rimbalzi

ZURIGO - Mercoledì pomeriggio la percezione (non la realtà dei fatti, quello che appariva all'esterno) era che Credit Suisse (CS) fosse in una situazione piuttosto critica. L'intervento giunto nelle ore successive da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) e dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha invece rassicurato gli animi e sgomberato il campo da una discreta dose di panico che stava iniziando a circolare anche a livello internazionale.

Il giorno del rimbalzo - «La nostra banca è molto ben capitalizzata» è stato ribadito ieri dall'istituto e le parole pronunciate in contemporanea dalle massime autorità finanziarie elvetiche hanno avuto l'effetto di spegnere sul nascere ogni possibile principio d'incendio. La posizione della banca è solida e il paracadute promesso dalla BNS garantisce che i correntisti potranno accedere ai propri conti in qualsiasi momento. In più oggi è arrivato un robusto rimbalzo del titolo: l'attesa era del 20%, ma nei primi scambi si è arrivati al 31%.

50 miliardi, «una somma immensa» - È quindi tutto finito? Non proprio. I problemi che Credit Suisse aveva prima dell'inizio della tempesta globale innescata dal fallimento di Silicon Valley Bank non sono scomparsi. In più, quello che sta accadendo sui mercati viene usato contro CS, anche quando la seconda banca svizzera non viene direttamente coinvolta. «Non si può ancora parlare di un salvataggio bancario come quello di UBS, perché fornire liquidità alle banche in tempi turbolenti è uno dei compiti principali di una banca centrale. Ma il sostegno verbale di Berna dimostra che il Credit Suisse non ha più il controllo», è il commento che abbiamo letto stamattina sulla Neue Zürcher Zeitung.

L'intervento della BNS colpisce molto la piazza finanziaria. «Ora anche il Credit Suisse ha il suo salvataggio statale» scrive la giornalista Beatrice Bösiger sul Tages Anzeiger. «CS è in una profonda crisi di fiducia» ed «è discutibile se gli aiuti di Stato saranno sufficienti per calmare i mercati». I 50 miliardi che la banca potrebbe prendere in prestito dalla BNS sono «una somma immensa», che rappresenta «quasi il 10% del patrimonio totale del Credit Suisse ed è superiore al patrimonio netto della banca di 45 miliardi di franchi».

Il tranquillante BNS - Nell'immediato, però, questa mossa sta «contenendo le preoccupazioni di una grossa corsa contro Credit Suisse» a livello internazionale e anche l'impatto su altre banche in tutto il mondo. Lo ha affermato Susannah Streeter, responsabile del comparto moneta e mercati di Hargreaves Lansdown. Citata dal Guardian, aggiunge: «Per ora, la mossa ha restituito un po' di stabilità ai mercati globali», con gli indici che si sono stabilizzati grazie alla presenza tranquillizzante della BNS. «Tuttavia, i nervi sono ancora logori e questo è stato evidente durante il commercio in Asia. Victoria Scholar, a capo del settore investimenti di interactive investor, ritiene che le garanzie fornite dalla BNS «dovrebbero prevenire un altro momento Lehman Brothers» e «l'importanza sistemica della banca prevale su qualsiasi argomento di azzardo morale».

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COMMENTI
 

sctaquet 1 anno fa su tio
Tranquilli c'è la BNS
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