Secondo l'esperto Daniel Hartmann « è in corso il più grande shock dei tassi di interesse dagli anni Ottanta».
ZURIGO - Il pianeta sta scivolando in una recessione economica, cosa che avrà un profondo impatto sui mercati finanziari, con un tonfo dei corsi azionari del 20-30% e magari anche di più: è l'opinione di Daniel Hartmann, capo-economista della società di amministrazione patrimoniale zurighese Bantleon.
L'economia statunitense ha tenuto sorprendentemente bene nel primo semestre e gli effetti di recupero del periodo post-pandemia hanno finora avuto un influsso più marcato del previsto, esordisce l'esperto in un'intervista pubblicata dal portale finanziario Cash. Ma è solo questione di tempo prima che l'economia cominci a remare all'indietro.
«Continuiamo a ritenere che sia in arrivo una recessione globale», afferma Hartmann. Secondo lo specialista la gran parte degli investitori spera erroneamente in un atterraggio morbido dell'economia americana e di conseguenze le aspettative sugli utili aziendali risultano essere ancora elevate, cosa che ha sostenuto i corsi azionari anche in Europa, malgrado una situazione generale peggiore.
Ma le speranze su una crescita stimolata dall'intelligenza artificiale (IA) - chiede il giornalista di Cash - non sono giustificate? «Io vi vedo un'esagerazione», risponde l'intervistato. «Non è ancora possibile stimare l'impatto che l'IA avrà sullo sviluppo della produttività. L'era digitale ha già portato a cambiamenti prima di ChatGPT. Nel settore bancario, ad esempio, sono anni che vediamo morire le filiali perché tutto si sta spostando verso l'online banking; tuttavia, gli effetti sulla produttività che si sperava di ottenere non si sono finora concretizzati».
«La crescita della produttività del lavoro è in calo da anni nei Paesi industrializzati», insiste Hartmann. «Non voglio escludere un cambiamento strutturale, ma nel breve periodo le aziende stanno tagliando i budget per gli investimenti. Sarebbe la prima volta che si verifica un improvviso boom di investimenti a causa di uno sviluppo tecnologico. È improbabile che le aziende ignorino semplicemente le altre condizioni quadro».
L'intelligenza artificiale sta insomma stimolando a torto le fantasie dei mercati. «Inoltre ritengo che gli effetti negativi dello shock dei tassi di interesse debbano ancora farsi sentire. Ciò include i costi di rifinanziamento dei progetti di investimento, ma vale anche per i mutui, con un certo ritardo. Nel complesso, negli ultimi anni le persone si sono abituate a un contesto di bassi tassi di interesse, tanto che molti modelli di affari si basano su di esso».
Secondo il dottore in economia la recessione potrebbe partire nella prima parte del 2024 e durare almeno tre trimestri. «Il rallentamento si diffonderà dagli investimenti alla spesa dei consumatori, passando per il mercato del lavoro. E poi non si sa se ci sarà uno shock del mercato finanziario che amplificherà il tutto. In una fase del genere, le insolvenze sui prestiti aumentano e questo mette sotto pressione le banche».
Gli investitori devono quindi prepararsi a grandi turbolenze. «È importante ricordare che è in corso il più grande shock dei tassi di interesse dagli anni Ottanta. In passato è stato raro che le banche centrali siano riuscite a ottenere un atterraggio morbido. Nella maggior parte dei casi, la politica monetaria restrittiva ha esagerato e ha innescato una recessione».
«Un potenziale di arretramento del 20% sui mercati azionari degli Stati Uniti e dell'Europa può essere stimato solo dal prevedibile calo degli utili», si dice convinto Hartmann. «Se la propensione al rischio diminuisce in questa fase, il potenziale di correzione dai livelli attuali è di almeno il 20-30%. La storia dimostra che durante le recessioni il mercato azionario scende in media del 35-50% in termini di rimbalzo dal picco al minimo. Pertanto, un calo del 20-30% non è uno scenario eccessivamente negativo», conclude l'esperto.