«Gli istituti finanziari beneficiano finanziariamente ritardando l’incremento degli interessi di risparmio e aumentano anche le commissioni»
Stando all'indice dei prezzi di Comparis, nella Svizzera italiana il costo è sceso dello 0,8%. Si tratta della regione linguistica con a diminuzione più risentita
BERNA - Tra il mese di agosto e quello di luglio, i prezzi dei beni di uso quotidiano sono aumentati dell'1,6%, restando tuttavia inferiori dello 0,5% rispetto al settimo mese dello scorso anno. Considerando però l'inflazione più che attenuata, le banche hanno applicato un rincaro ai servizi finanziari.
I dati derivano dall'indice dei prezzi di Comparis, realizzato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (Kof) del Politecnico federale di Zurigo. Stando al rapporto, il maggiore aumento dei prezzi tra luglio e agosto si è verificato nel settore bancario, con le commissioni che hanno registrato un aumento del 6,8%. Stangata anche per gli investimenti, con un nuovo aumento netto medio dell'11,6%.
Come spiegato da Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze, «in passato gli istituti finanziari hanno sempre giustificato l’aumento delle commissioni bancarie con le difficili condizioni legate al contesto di tassi d’interesse bassi. Tuttavia, a seguito del significativo rialzo dei tassi guida da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), la situazione è cambiata e ci si sarebbe potuti aspettare un calo dei prezzi». E, contestualizzato al settore degli investimenti: «In questo modo gli istituti finanziari non solo beneficiano finanziariamente ritardando l’incremento degli interessi di risparmio, ma stanno anche aumentando le commissioni bancarie».
Altri beni - I consumatori hanno inoltre dovuto spendere di più per l'abbigliamento per bambini, con un aumento dei prezzi in agosto del 5,4%. «Tra i cinque prodotti che più di tutti hanno subito un rincaro figurano anche il carburante (+4,9%), il vino bianco (+4,4%) e gli accessori per l’abbigliamento (+4,1%)», si legge ancora nel rapporto.
Non è però stato solo un mese di aumenti. «Ad agosto si è assistito a un calo dei prezzi di alcuni prodotti. Ad esempio, i prezzi della categoria"altri servizi per il trasporto individuale" sono diminuiti del 17,9% rispetto a luglio. Ciò include le tariffe di parcheggio, veicoli privati e lezioni di guida, nonché il noleggio di mezzi di trasporto privati e l’affitto di parcheggi permanenti. Solo i prezzi dei mezzi di trasporto privati, come le auto a noleggio, si sono dimezzati dopo la stagione delle vacanze, mentre i prezzi delle altre voci sono rimasti invariati».
Cali anche nel settore del trasporto aereo, con una diminuzione del 6,9% sui viaggi, e per il settore paralberghiero (-3,7%). «A trarne vantaggio sono soprattutto i passeggeri che optano per offerte last minute e quelli con maggiore flessibilità», spiega Renkert.
Chi soffre di più - I rincari vengono percepiti soprattutto dagli over 65 che vivono da soli (+2% rispetto allo scorso anno) in quanto «l’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi da questa categoria di popolazione è stata dell’1,4%».
«Considerando il reddito, rispetto allo scorso anno il costo della vita è cresciuto soprattutto per la fascia di reddito più bassa. L’indice dei prezzi al consumo per questa categoria è salito dell’1,8%. In agosto il rincaro è rimasto invariato. La fascia di reddito medio-alta è stata la meno colpita dal rincaro. Rispetto all’anno scorso, i prezzi per questa categoria sono aumentati dell’1,5%.»
Guardando ai dati per regione linguistica emerge infine che «la Svizzera tedesca e la Svizzera romancia hanno registrato il rincaro più elevato su base annua, con un aumento dell’1,7%. Ad agosto il livello dei prezzi è sceso dello 0,4%. Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera italiana (+1,4%). Rispetto al mese precedente, ad agosto il costo della vita è diminuito dello 0,8%».