Ora i proprietari delle case possono aumentare l'affitto del 3%.
BERNA - l tasso ipotecario di riferimento aumenta ancora: l'indicatore che serve a determinare le pigioni degli appartamenti in affitto in tutta la Svizzera sale all'1,75%, ha indicato stamane l'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB). Un primo incremento (all'1,50%) era avvenuto lo scorso giugno.
In linea di principio i proprietari hanno quindi il diritto di aumentare l'affitto del 3% ai sensi del diritto della locazione, ma solo se l'affitto attuale si basa sul precedente tasso dell'1,50%. Se il canone si basa su un tasso dell'1,25%, la progressione può essere ancora più consistente, spiega l'UFAB. Nel caso invece che l'affitto si basi ancora su un tasso anteriore, pari o superiore al 2,00%, in genere gli inquilini hanno ancora diritto a una riduzione.
Oltre alla variazione del tasso d'interesse di riferimento, possono avere un ruolo nel calcolo dell'affitto altri fattori di costo, come l'inflazione: è lecito aumentare l'affitto in misura del 40% del rincaro. Inoltre, una variazione dei costi di manutenzione e di esercizio può comportare un adeguamento del canone di locazione.
Pubblicato a scadenza trimestrale, il tasso d'interesse di riferimento è basato su un tasso d'interesse medio dei crediti ipotecari svizzeri, ponderato secondo il volume dei prestiti. Viene calcolato in quarti di punto percentuali. Questo tasso d'interesse medio, riferito al 30 settembre 2022, è salito dall'1,59% all'1,69% del trimestre precedente. Con l'arrotondamento commerciale, il tasso d'interesse di riferimento, determinante sotto il profilo del diritto della locazione, si conferma così all'1,75%. Rimarrà a questo livello finché il tasso d'interesse medio non scenderà sotto l'1,63% o non supererà l'1,86%.
Dal settembre 2008 in tutta la Svizzera il tasso ipotecario di riferimento è stato unificato e ha sostituito quello precedentemente determinante nei singoli cantoni per le ipoteche a tasso variabile. Il tasso è partito con il livello massimo del 3,5% ed era sceso a un minimo di 1,25% nel marzo 2020. Lo scorso primo giugno è arrivato un rialzo, il primo in assoluto per l'indicatore. Secondo gli analisti non possono essere esclusi in futuro altri ritocchi verso l'alto, con effetti a cascata sul costo delle pigioni.