Mentre il resto del mondo prende le distanze, il governo lavora a una regolamentazione e il Ticino a un'app dedicata al mercato delle criptovalute
STABIO - Joseph Stiglitz, Nobel per l'economia nel 2001, qualche giorno fa l'aveva in qualche modo profetizzato, invitando la Svizzera a tornare sui suoi passi. «Molti Stati vorrebbero vietare i bitcoin, solo la Svizzera va nella direzione opposta», aveva detto, segnalando «il pericolo di evasione fiscale, terrorismo e riciclaggio di denaro».
Saremo una "cripto-nazione" - Ieri, il Financial Times ha confermato in qualche modo che non è un'autorevole illazione. È tutto vero, al punto da scomodare Johann Schneider-Ammann. Il ministro avrebbe spiegato quel che intende per «ruolo guida nel settore» che la settimana scorsa ha auspicato possa avere la Confederazione, destinata a diventare una "cripto-nazione". Il governo starebbe lavorando a una regolamentazione in Svizzera, di recente scelta come base da quattro start-up su dieci per importanti raccolte fondi finalizzate a creare criptovalute (initial coin offering).
A marzo l'app di White Peaks - Sempre ieri Robert Shiller, Nobel nel 2013, ha definito il bitcoin «un classico errore di investimento». Allarmi che rieccheggiano, che convincono il resto del mondo a prendere le distanze con divieti di Stato, ma ai quali la Svizzera sembra non badare. Il Ticino neppure, desideroso di giocare stavolta un ruolo di primo piano. Nasce a Stabio, per esempio, un’app «per analizzare l’andamento di mercato delle criptovalute» che sarà lanciata a marzo da White Peaks, start-up fondata nel 2014 da Marcello Cassarà e Nicola Fiorillo.
«Per fortuna c'è la Svizzera» - Un errore? Una provocazione? Una sfida? Niente di tutto questo per il cmo Marcello Cassarà: «Noi crediamo molto nella tecnologia che sta alla base, la blockchain: vogliamo offrire alla gente la possibilità di confrontarsi con il futuro». Cambi in tempo reale, capitalizzazione, grafici che spiegano visivamente l'andamento nel tempo, notizie di giornata: «Ne siamo orgogliosi e siamo orgogliosi che questo progetto sia nato qui – conferma il socio Nicola Fiorillo – La Svizzera è uno dei pochi paesi che crede in questa rivoluzione e che consente alle aziende di fare vera innovazione nel settore del fintech».