L'ex pornostar non esclude un suo rientro nella scena politica
ROMA - Dal suo rifugio romano, nel quale passa le giornate insieme a un'amica e 12 gatti persiani, Ilona Staller ne ha per tutti, specialmente per il governo.
L'ex pornostar nota con il nome d'arte di Cicciolina, nonché parlamentare, spiega in un'intervista a Lettera 43 che usa molto Internet per informarsi sulla pandemia coronavirus e di tenersi occupata con studio dello spagnolo, pittura, ginnastica e ballo.
A febbraio commentò con parole durissime l'emergenza coronavirus: «Moriremo come le mosche d’estate. Situazione molto grave». Un giudizio basato su una notizia, poi smentita, di sottovalutazione del pericolo da parte del governo italiano. «Si sono scandalizzati, ma mi pare che si sia avverato purtroppo. Quante persone sono morte finora? Migliaia. È una guerra. E se rivogliamo indietro la nostra normalità dobbiamo stare a casa. Altro che andare ai rave party!».
Per affrontare l'isolamento forzato consiglia la musica e approva l'iniziativa di cantare dai balconi («È meravigliosa. È un momento di liberazione. E chi vorrebbe vietarlo sbaglia»). Critica però l'operato del governo Conte, che fa troppo poco non solo per fornire la popolazione di presidi necessari come le mascherine, ma anche in termini di aiuti economici. «La soluzione non è il rinvio delle imposte di pochi giorni. Come verranno utilizzati i soldi del Fondo di solidarietà europeo a cui il premier ha giustamente chiesto di poter ricorrere?».
Staller, che si attesta su posizioni dell'area sovranista, non esclude un ritorno alla politica con il suo partito Dna (Democrazia, Natura e Amore). «Non sarebbe male scendere in politica, perché siamo gente onesta. Non come certi politici corrotti. Sa quanti ce ne sono? Ma per favore!».
Tra un appello a sostenere anziani e disabili e rabbia per il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari, con l'ex Cicciolina si finisce a parlare di sesso. Che non le manca, in questo momento di emergenza: «Non penso che moriremo. Siamo talmente arrapati da stare così male? Una volta passata l’emergenza si riprenderà a farlo. Che sarà mai!».