STREAMINGÈ difficile capire dove “Loki” andrà a parare (ed è proprio questo il bello)

NEW YORK - Quando Disney+ era ancora una parola scritta su di un comunicato stampa, la serie basata sul diabolico fratello di Thor, interpretato dal viso geometrico (ma indubbiamente da schiaffi) di Tom Hiddleston, era senza dubbio quella più attesa dagli appassionati di supereroi Marvel.

Poi è arrivato “WandaVision”, con la sua coraggiosissima reinterpretazione dell'elaborazione del lutto, il più classico “Falcon & The Winter Soldier” che comunque ha portato sul tavolo un certo tipo di dibattito legato all'attualità.

Serie dopo serie, questo “Loki”, di cui è sempre stato mostrato molto poco, è restato sempre e comunque molto difficile da inquadrare. E anche dopo averlo guardato la sensazione... un po' rimane. Ma in un modo positivo. In fin dei conti non stiamo poi parlando del Dio nordico dell'inganno?

La serie parte da un'anomalia, temporale che fa sì che il Loki del passato (perché quello del presente, beh, ci ricordiamo che gli ha fatto Thanos, no?) riesca a scappare con il Tesseract per le mani, causando l'attivazione della... Time Variance Authority.

Chi sono? Una sorta di “Men in Black” che vivono in un mondo al di là del tempo, che sembra tantissimo quello dei Jetsons di Hanna & Barbera ma un po' più dark, e vigilano sul corretto srotolarsi della trama spaziotemporale. E da qui inizieranno le vicissitudini dell'asgardiano, reclutato a caccia di un'anomalia che si rivelerà più famigliare del previsto.

Già dalle premesse sembra tutto molto poco Marvel, vero? La risposta è sì, “Loki” nei suoi primi 20 minuti demolisce letteralmente l'intero universo creato fino a ora e lo fa per gettare le basi di una storia che non si capisce ancora dove andrà davvero a parare. Il che, in realtà, rende il tutto ancora più spregiudicato e godibile.

“Loki” si può vedere su Disney+, ne abbiamo viste due puntate grazie a un'anteprima gentilmente concessaci da Disney.