Dalla collaborazione tra Everything Counts e Christian Micaël Schwarz è nato l'Ep "Perceptions"
LUGANO - Un titolo evocativo, "Perceptions", per una sperimentazione sonora che unisce anime musicali diverse e si muove tra territori fortemente influenzati dall'elettronica e dai synth anni '80, ma con lo spirito di creare qualcosa di completamente nuovo e non limitarsi a una fin troppo facile retromania. È la sintesi della collaborazione tra gli Everything Counts, duo di dj e produttori (lei, Toshka, di origini bulgare e lui, Chris Leon, salvadoregno ma nato in Italia) e un nome notissimo della scena musicale elvetica, Christian Micaël Schwarz - frontman dei Freaky Farm, tra le altre cose.
Ecco cosa ci ha spiegato Chris Leon in merito alla nascita di questo EP, pubblicato nelle scorse settimane per Top Town Records.
Come è avvenuto l'incontro con Christian Schwarz?
«È una collaborazione nata in piena pandemia, a giugno 2020. Il primo contatto è stato un remix fatto per i Freaky Farm e ci sono piaciute tantissimo la particolarità della voce di Chris e le sue qualità nella scrittura dei testi. Per capire la direzione che volevamo prendere ha ascoltato una traccia, "Date Back", che in realtà era già finita - il cantante era un altro. Gli è piaciuta tantissimo e ha chiesto di poter provare a mettere la sua voce. Così è nata la versione che potete sentire: la stesura è stata rivista totalmente ma le sonorità e il groove sono rimaste le stesse. Da lì abbiamo deciso di procedere ed è nato questo Ep».
Com'è stato lavorare insieme?
«Molto naturale e veloce. Ci sono in ballo numerose altre cose, a partire da un altro Ep che è quasi finito».
Quale direzione ha preso il vostro sound, grazie a questa collaborazione?
«È un progetto parallelo che ci ha portato al di fuori del clubbing, ovvero quella che è la nostra "comfort zone". Ma da sempre ci piace sperimentare, come dimostrano le influenze etniche, orientali, africane che si possono ascoltare nei nostri lavori precedenti. Ci è sempre piaciuto il mondo elettrico à la Depeche Mode, Radiohead e tanti altri nomi di grosso calibro. Abbiamo provato a seguire questa direzione molto più synth-wave, un po' retrò ma chiaramente mettendoci la nostra cultura, la nostra passione».
Le collaborazioni arricchiscono sempre tutte le parti coinvolte: cosa avete appreso lavorando con Christian, e cosa pensate che lui possa aver guadagnato dal collaborare con voi?
«Noi abbiamo imparato come strutturare meglio una canzone, essendo alle prese con una persona che sa bene come si scrive un testo. Non solo: ci ha portato in altre dimensioni che non conoscevamo. Anche lui potrebbe aver scoperto che c'è un mondo diverso da quelli che sono i suoi standard. Anche nel suo caso, direi, c'è l'uscita dalla "comfort zone". Ci accomuna infine l'aver dovuto trovare una quadra, un terreno comune di lavoro - che ha portato a questi brani».
"Perceptions" verrà portato dal vivo?
«Se ne parlerà, se tutto va bene, per l'anno prossimo. Dobbiamo studiarla bene. Come Everything Counts saremo a La Quairmesse, avremo una residenza ad Ascona e ci sarà un grosso evento ad agosto, ma non posso ancora svelarlo».