Un ironico neologismo dà il titolo al nuovo singolo degli Houstones
LOCARNO - S'intitola "Aristocrush" il nuovo singolo degli Houstones, pubblicato sulle piattaforme di streaming e negli store online lo scorso 24 ottobre.
Prodotto da Entes Anomicos (Francoforte/Germania), Dotto (Torino/Italia) e Soppressa Records (Ticino), “Aristocrush” vede la band alternative rock ticinese - composta da Saul Savarino (voce, chitarra), Joel Pfister (batteria), Maurizio Cuomo (basso) e Serena Maggini (tastiere e voce) - alle prese con «le crisi più personali e profonde, estremamente intime ma anche di come queste possano essere viste con occhi diversi una volta messe in prospettiva. Davanti agli ostacoli della vita e della propria individualità, trovo molto conforto nel distendere la loro percezione, in questo modo le supero più facilmente».
Ma che vuol dire "Aristocrush"? «È una specie d'ironico neologismo», nato dall'unione tra "aristocratic" e "crush" «che ricolloca in un panorama più universale le crisi che viviamo individualmente. In altre parole, una presa in giro dei capricci degli individui di una società ricca che si lamentano per delle c...e. Del resto ognuno fa i conti con la propria individualità e difatti il ritornello della canzone dice ”a volte sono schiacciato dal peso della mia vita e a volte non vivo affatto”».
Il videoclip gioca, invece, sul contrasto con il testo della canzone. «Si vede un parallelo tra l’infanzia e la vita da giovani adulti» spiega la regista Ambra Guidotti. «Il mio presente corre accanto alla mia infanzia e si rivela sorprendentemente simile, anche se sono cresciuta e alcune cose sono cambiate. È come se non volessi o non potessi mai dimenticare chi siamo stati e che quel bambino fa ancora parte di noi. Il tempo scorre, ma per un attimo mi sembra di tornare nel passato, o forse, sono il mio passato».