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MUSICAQuelle "ordinarie violenze" che diventano arte

09.11.22 - 06:30
Questo è il filo comune che lega tutti i brani di "Album Postumo", il nuovo disco firmato The Vad Vuc in uscita venerdì
THE VAD VUC
Quelle "ordinarie violenze" che diventano arte
Questo è il filo comune che lega tutti i brani di "Album Postumo", il nuovo disco firmato The Vad Vuc in uscita venerdì

MENDRISIO - Una "Breve antologia di ordinarie violenze quotidiane": è questo il contenuto di "Album Postumo", il nuovo disco firmato The Vad Vuc in uscita venerdì 11 novembre - sia in formato digitale che fisico (Cd e, probabilmente più avanti, vinile).

Ce lo aveva anticipato Cerno, il frontman della band, in occasione della pubblicazione nel mese di settembre del singolo "Tegnum la man": il disco racconta «la violenza in ogni sua forma». Un filo rosso che permette ai Vad Vuc di legare razzismo, bullismo, indifferenza, omicidi, violenza domestica, sessismo, abusi e così via. Cambia di volta in volta lo sguardo che viene dato alla tematica: a volte goliardico, altre volte serio e impegnato.

È un disco importante, "Album Postumo", ma anche ricco, ricchissimo. Lo impreziosiscono le partecipazioni di Davide Van De Sfroos, Enrico Ruggeri e Mauro Pagani, la produzione di due assi come Taketo Gohara e Davide "Billa" Brambilla. Ciliegina sulla torta? Il featuring di una leggenda della musica italiana, Giorgio Gaber. La band non si nasconde: «Per noi è senza dubbio il miglior lavoro di tutta la nostra carriera».

In queste settimane di avvicinamento alla pubblicazione di "Album Postumo" i membri della band hanno condiviso sui social pensieri e riflessioni legati a questo nuovo lavoro. Il pianoforte di "Moglie Perfetta" che Boss ha detestato, dopo averlo registrato al termine di una pessima giornata, ma «capace di colorare tutto il brano con un velo di meravigliosa malinconia»; la «furiosa rabbia» che ha fatto da carburante a Fid per "Il Nostro Eroe", che tratta il tema del bullismo e che «rievoca un brutto concerto dello scorso anno»; l'abuso sessuale di "Lo Scozzese Ubriaco" «raccontato in modo molto ironico e ingenuo», come spiega Albi.

I Vad Vuc sono capacissimi di prendersi in giro. «"Maltrainsema" è un pezzo nato per trattare in maniera scanzonata la tematica dell’esibizionismo autolesionista. Durante vari deliri notturni di gruppo, abbiamo pensato che noi Vad Vuc eravamo effettivamente un bel campionario dal quale prendere spunto per scrivere il testo della canzone» ironizza Jacky. Ma c'è anche il dramma vissuto da Cerno in questi mesi, che si fonde a quello della guerra in Ucraina: è nata così "Un Can", con i suoni campionati del conflitto e quel canto, «con un filo di voce», registrato appena 12 giorni dopo l'intervento al cuore. «Sentivo di avere la “voce giusta” per “dar voce” al soldato protagonista della canzone».

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COMMENTI
 

Geni986 2 anni fa su tio
Davvero mitici!! 🙏❤
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