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GAMES“Star Wars: Outlaws” è il lato sporco di quella galassia lontana lontana

03.09.24 - 18:21
Spade laser e jedi, addio. Il “Guerre Stellari” di Ubisoft è una “Gomorra” a suon di pistolettate laser. Imperfetta, ma tutta da scoprire.
Ubisoft/Massive Entertainment
“Star Wars: Outlaws” è il lato sporco di quella galassia lontana lontana
Spade laser e jedi, addio. Il “Guerre Stellari” di Ubisoft è una “Gomorra” a suon di pistolettate laser. Imperfetta, ma tutta da scoprire.

MALMÖ - La Morte Nera è in frantumi, l'Impero vacilla e la Ribellione inizia a mostrarsi una dolorosa spina nel fianco. In quella galassia lontana lontana, insomma, le cose sono tutto fuorché stabili.

E in un momento storico in cui le autorità si lasciano sfuggire le redini della situazione, ad alzare la testa - in cerca di spazi e guadagni - è la criminalità organizzata.

È questo l'interessante presupposto alla base di “Star Wars: Outlaws” fatica (è proprio il caso di dirlo) realizzata dallo studio svedese Massive Entertainment e pubblicata da Ubisoft giusto qualche giorno fa.

Ubisoft/Massive Entertainment

L'idea è quella di proporre un taglio nuovo di quell'universo creato da George Lucas, seguendo un po' il punto di vista “dal basso(fondo)” come già aveva fatto la molto apprezzata serie di Disney+ “Andor”. Niente spade laser e jedi, quindi, ma malaffare e personaggi discutibili quasi fosse una “Gomorra” dello spazio.

Nei panni dell'aspirante ladra Kay Vess, tenteremo di farci un nome fra le stelle e i pianeti facendo attenzione a non calpestare (troppo) i piedi dei cartelli criminali che la abitano.

La chiave videogiocosa scelta è quella dell'open-world, resa celebre da un altro simulatore di malavita che forse non è nemmeno il caso di nominare (ok, è “GTA”) con diversi excursus con mezzi di terra e spaziali. I pianeti da esplorare saranno una manciata, vasti ma non colossali, e decisamente più curati di quelli proposti da un altro gioco fantascientifico che ha fatto parlare di sé, ovvero “Starfield” di Bethesda.

Passando al comparto tecnico, “Outlaws” è un lavoro davvero notevolissimo tanto da guardare quanto da ascoltare con una direzione artistica che non perde davvero un colpo. Grafica, musica e suoni contribuiscono a creare degli scorci davvero spettacolari - cesellati a livello maniacale - e in grado di restituire quel “feel” starwarsiano come quasi nessun altro videogioco finora.

Ubisoft/Massive Entertainment

Ma non sono tutte rose e fiori, il lavoro di Massive non riesce a debellare quella che è un po' la maledizione intrinseca del genere: ovvero il rischio di risultare poco curato, dispersivo e strutturalmente sfilacciato. Per evitare questi effetti collaterali, in genere ci vuole una maestria consolidata oppure un talento immenso.

A risultare particolarmente sottotono, in questo caso, più che il mondo sono le dinamiche (quelle di guida terrestre e spaziale) così come alcune scelte relative allo stealth, decisamente migliorabili. Altre cose funzionano molto bene, come il combattimento e le fasi di esplorazione e in generale di interazione con quel microcosmo (sic) che il team di Massive è riuscito a ricreare in maniera encomiabile e, a tratti, commuovente.

Ubisoft/Massive Entertainment

Insomma, non sarà perfetto (ma non è sempre fondamentale per un videogioco) ma è indubbio che in “Star Wars: Outlaws” batta un cuore grande così.

Detto questo resta un titolo assolutamente consigliato agli appassionati della saga spaziale più famosa di Hollywood. Per tutti gli altri il fascino e i tantissimi rimandi cinematografici potrebbero finire per cadere nel vuoto.

VOTO 8.5

“Star Wars: Outlaws” è disponibile per Xbox Series S/X (versione provata), Playstation 5 e Pc Windows. È stato recensito grazie a un codice gentilmente fornito da Ubisoft Svizzera.

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