Zeno Casella, Partito Comunista
In questa tornata di votazioni, il fossato tra agricoltori e consumatori sembra approfondirsi in modo sempre più irreversibile: le iniziative popolari federali contro i pesticidi dividono infatti in modo radicale chi teme per il futuro della propria azienda e della propria filiera da chi vorrebbe introdurre metodi di produzione più rispettosi dell’ambiente e della salute. Due interessi che paiono inconciliabili, come dimostrano i toni più che aspri impiegati nel dibattito sul tema: il dilemma, per chi tiene tanto al mondo agricolo quanto alla qualità dei prodotti alimentari, sembra insolubile.
Una soluzione è però sul tavolo del popolo ticinese, ed è rappresentata dalla modifica costituzionale relativa alla sovranità alimentare, un principio che vuole tutelare l’accessibilità agli alimenti per una dieta variata, la destinazione a uso sostenibile del territorio e il diritto dei cittadini di poter decidere del proprio sistema alimentare e produttivo. La sovranità alimentare, proposta dal Partito Comunista e approvata dal parlamento cantonale, ha il grande pregio di unire produttori e consumatori in un fronte comune contro chi davvero determina tanto le difficoltà dell’agricoltura quanto le condizioni d’accesso a una dieta sana.
Una grande parte dei profitti del consumo alimentare va infatti nelle tasche dei grandi distributori e dell’industria agro-alimentare, che lascia solo le briciole nelle tasche dei contadini e stabilisce prezzi di mercati spesso inaccessibili per le fasce popolari. Ecco, dunque, che tanto produrre quanto consumare in modo sostenibile e sano diviene sempre più difficile: la sovranità alimentare vuole rompere questa dinamica monopolistica, avvicinando il mondo della produzione a quello del consumo tutelando entrambi in modo eguale.
Restituendo un giusto valore al lavoro contadino, promuovendo la vendita diretta e le filiere corte, assicurando che i prodotti importati rispettino i medesimi criteri di qualità, sostenendo la formazione e l’occupazione nel settore agricolo, la sovranità alimentare potrà aiutare concretamente tanto il mondo contadino quando gli stessi consumatori, cui ancor troppo spesso è impossibile accedere ad alimenti sani e di qualità. Il 13 giugno votiamo dunque un convinto SÌ all’introduzione della sovranità alimentare nella costituzione ticinese!