di Danilo Forini, vicepresidente e deputato PS in Gran Consiglio
BELLINZONA - È successo qualche anno fa, quando – passato il Rabadan – il Ticino si è accorto prima di tutti dell’emergenza in arrivo. Abbiamo dovuto fare in conti con il Covid mentre il resto della Svizzera ci guardava dall’alto al basso con spocchiosa sufficienza. Abbiamo dovuto gridare, arrabbiarci, ma solo dopo che i confederati si sono ritrovati nella nostra identica situazione hanno davvero compreso la gravità della situazione
Per l’emergenza dei premi di cassa malati siamo nella stessa situazione. L’emergenza è di altro tipo, i tempi saranno più dilatati, ma prima o poi anche gli Svizzeri tedeschi si accorgeranno che l’attuale sistema che prevede un premio uguale per tutti non può più reggere di fronte all’aumento dei costi sanitari.
Diciamolo subito: bisogna fare di più per contenere l’aumento dei costi. Anche in Ticino. Dobbiamo riprendere in mano la Pianificazione ospedaliera definendo l’offerta in base al fabbisogno ed eliminando ad esempio i doppioni privati rispetto all’offerta pubblica (vedi pronti soccorsi inutili), concentrando le specializzazioni, limitando i volumi massimi. Dobbiamo soprattutto limitare l’esplosione del settore ambulatoriale. Bisogna uscire dagli schemi. Rischiare – anche di essere impopolari – e agire. Sabato 29 marzo, il Partito socialista organizza una mattinata all’USI di Lugano per riflettere sul contenimento dei costi della salute.
Ma il problema vero è l’ingiusto sistema basto sui premi di cassa malati. E dobbiamo essere sinceri. La partita si gioca soprattutto a Berna. Le soluzioni vanno trovate là. Quelle vere però, quelle che vanno a toccare gli sproporzionati margini di guadagno di certi attori, i privilegi di chi è milionario e paga lo stesso premio di un impiegato di ufficio, e non le foglie di fico per non cambiare l’attuale sistema che non funziona più.
Aumentare la franchigia minima è una decisione sbagliata e ingiusta. Il tema della responsabilità individuale è sacrosanto, ma è assolutamente ininfluente e una presa per i fondelli nei confronti della popolazione. Farci pagare – soprattutto ad anziani e persone ammalate – 50, 100 o addirittura 200 franchi all’anno in più per una minuscola deduzione di qualche franco al mese dei premi è assurdo.
Il 14 aprile difenderemo con forza in Gran Consiglio la proposta di lanciare un messaggio forte e chiaro al Parlamento federale: adesso basta, è necessaria una moratoria sui premi 2026 e istituire una task force di crisi. Che si lascino però fuori le lobby della grande farmaceutica, delle casse malati, dei medici, degli ospedali e si ascolti invece chi difende i pazienti, le persone malate e i cittadini che faticano a pagare i premi di cassa malati.
Danilo Forini, vicepresidente e deputato PS in Gran Consiglio