MASSAGNO - L’area di sinistra a Massagno è dal 2008 la seconda forza politica nel Comune. Tuttavia, in 16 anni non vi è mai stato un riconoscimento istituzionale con il conferimento a un suo municipale della carica di vicesindaco. Due volte l’hanno ottenuta esponenti del partito liberale, terzo per forza elettorale: nel 2016 e nel 2021, sebbene in quest’ultima occasione il neo-municipale fosse addirittura subentrante.
Neppure per questa legislatura si è voluto lanciare un segnale positivo di avvicendamento, apertura e cambiamento. Dobbiamo dunque concludere che dietro a tali ripetuti rifiuti si celino non solo accordi partitici sottobanco ma anche il pregiudizio di non ritenere la compagine di sinistra meritevole e degna di approdare a tale carica.
Purtroppo, l’unico cambiamento fattivo di questo Municipio lo possiamo desumere dall’attribuzione dei dicasteri. Il rinnovo dell’alleanza tra il Centro e il Partito liberale, considerato il numero e il peso dei dicasteri assegnati, ci porta a concludere che sia stato consegnato lo “scettro del reame” al riconfermato vicesindaco.
Abbiamo in Rosario Talarico un esponente sensibile, preparato, aperto al confronto e al dialogo; evidentemente a Massagno la forza elettorale e la qualità delle persone non sono fattori sufficienti. Peccato, perché ci sembra che le dichiarazioni di rinnovamento e di ascolto, oltre ai propositi di voler voltare pagina non siano confermati da atti concreti e significativi. Anzi, da questo punto di vista si ripetono le consolidate e consumate pratiche.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” affermava il principe di Salina personaggio del famoso romanzo Il gattopardo.
Il gruppo Massagno Rosso Verde e il suo elettorato ne prendono atto con amarezza e delusione.
Massagno Rosso Verde