Razzismo e "caso Blake": al boicottaggio in NBA hanno fatto seguito altri numerosi forfait in diverse discipline
ORLANDO - Storico boicottaggio nello sport a stelle e strisce, dove si è deciso di mandare un chiaro segnale di solidarietà per Jacob Blake, afroamericano rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo che era stato ferito alla schiena da ripetuti colpi d’arma da fuoco da alcuni poliziotti.
La prima mossa è stata fatta ieri sera dai giocatori della NBA - 22.00 ora svizzera -, poi è stato il turno di calcio, tennis e baseball. Da segnalare che pure la NHL sta valutando un'interruzione del campionato.
Nel basket - dove ora è in forse il proseguo della stagione - il primo incontro dei playoff a saltare è stato quello tra i Milwaukee Bucks e gli Orlando Magic. A fare da traino la decisione dei Bucks di non scendere in campo. Come effetto domino sono saltate anche Houston-Oklahoma City e Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers.
Anche le squadre di basket femminile della Wnba hanno rinviato le partite in programma, unendosi in solidarietà ai loro "fratelli della Nba". La decisione di non giocare si è poi estesa ad altri sport: posticipate tre partite della Major League Baseball e cinque sfide della Major League Soccer, dopo il rifiuto dei giocatori a giocare.
Non sono stati risparmiati neanche sport individuali come il tennis. La campionessa di passaporto giapponese ma con padre di origini haitiane Naomi Osaka ha annunciato che non sarebbe scesa in campo per la semifinale del torneo di Cincinnati, Ohio. «Prima di essere un'atleta, sono una donna afroamericana», ha twittato. L'associazione tennis Usa ha concordato di fermare tutti gli incontri di oggi.
«Questo non è il momento di restare in silenzio», ha commentato Joe Biden su Twitter, lodando i giocatori dei Milwaukee Bucks. «Questo momento richiede una leadership morale - afferma il candidato dem alla Casa Bianca - e questi giocatori hanno dato la loro risposta alzandosi in piedi, facendo sentire la propria voce e usando il loro ruolo a fin di bene».
Sostegno alla protesta è arrivato pure da Barack Obama. «Lodo i giocatori dei Bucks per prendere posizione per ciò in cui credono". "Ci vorranno tutte le nostre istituzioni per lottare per i nostri valori», ha twittato l'ex presidente.