La nuotatrice italiana ha spiegato di aver ricevuto un permesso speciale dall'ASL.
Pietro Gilardi: «Nessun trattamento preferenziale».
VERONA - È accesissima la polemica sui social. In queste ore Federica Pellegrini - che lo scorso 15 ottobre aveva annunciato di essere risultata positiva al tampone - è stata sommersa dalle critiche dopo che, tramite social, ha informato i suoi follower di essere uscita di casa.
«Ho accompagnato mia mamma a fare il tampone con distanziamento e mascherina, lei non ha mai guidato a Verona…», questa la frase incriminata. Ma com'è possibile che, una persona ancora positiva, possa lasciare il posto in cui sta "trascorrendo" il proprio isolamento? La spiegazione è giunta dalla stessa nuotatrice italiana in un secondo video: «Ho violato le regole? No, mi ha autorizzato la dottoressa dell’Asl».
A fugare ogni dubbio è stato Pietro Gilardi, il direttore dell’Asl di riferimento della nuotatrice, che ha difeso a spada tratta la diretta interessata: «Nessun trattamento preferenziale. È normale che un positivo esca di casa, in macchina, per recarsi a un punto tampone», le sue parole al Corriere del Veneto.
La 32enne, oro olimpico di Pechino, ha poi spiegato di sentirsi meglio... «I sintomi sono sempre più lievi, il mal di testa è quasi inesistente, il gusto e l’olfatto non li ho ancora recuperati, la febbre non compare da due giorni».