A fine anno il 41enne si è tolto una bella soddisfazione ottenendo il titolo UBF di valenza internazionale.
Titolare di una palestra a Quartino, sulle restrizioni dice: «Con alcuni accorgimenti si potrebbe riaprire».
QUARTINO - 41 anni e non sentirli. D'altronde non esistono limiti quando in ciò che fai ci sono passione, impegno, dedizione e amore. Spinto da tutto ciò, a fine dicembre Aaron Molli è volato in Kosovo dove ha ottenuto il titolo intercontinentale UBF (Universal Boxing Federations). Un incontro nel quale il diretto interessato (pugile professionista nei pesi massimi e campione del mondo GBU nel 2015 e UBC nel 2019) è riuscito a "scaricare" tutta la tensione accumulata in un 2020 reso difficile dalla pandemia. Vincendo e "portando a casa" una prestigiosa cintura.
«Nonostante il Covid si è presentata questa occasione di andare sul ring. Chance che abbiamo colto al volo: negli scorsi mesi il mio coach mi ha proposto questo combattimento perché a suo dire sarei stato all'altezza. E difatti ho ottenuto il titolo UBF, di valenza internazionale. Ho sconfitto Hamza Wandera, pugile con alle spalle una trentina di combattimenti in più di me. Con il fiato non ero così messo bene, ma alla fine sono comunque riuscito a spuntarla. I 41 anni? Non mi fermano, sono in forma. Ci tengo a ringraziare sentitamente il mio allenatore Muharrem Gjocaj per avere creduto sempre in me».
...e questo successo lo lancia verso nuove sfide: «Esattamente. Il 2021 è appena cominciato e non voglio certo fermarmi. L'agenda non è ancora definitiva, dipende un po' dalle restrizioni legate al coronavirus».
Come tanti altri, anche Aaron Molli si è visto costretto ad abbassare le serrande della sua palestra di Quartino. «Non sono d'accordo con la loro chiusura. Togliendo questa valvola di sfogo alle persone, le difese immunitarie si abbassano. Siamo più vulnerabili sia per il virus che per altre patologie. Penso che con alcuni accorgimenti si potrebbe pensare di riaprirle. Nessuno è poi obbligato a venirci».
Per uno sportivo doversi fermare è una mazzata... «Esattamente. È una catastrofe. Per una persona abituata agli allenamenti non è una situazione facile da gestire. Un pugile che perde tre mesi di allenamento, una volta che poi riprende, deve ripartire da zero. E uno che perde tre mesi, prima di tornare ai livelli precedenti, impiega un anno. Con tutte le conseguenze del caso...».
A livello di aiuti come siete messi? «Non nascondo che questa situazione non mi lascia tranquillo. Siamo chiusi ma le bollette arrivano comunque, devo pagare l'affitto e i dipendenti. Un altro problema risiede nel fatto che gli aiuti, se guardiamo alla prima ondata, sono arrivati molto dopo».
Oltre a combattere, Aaron Molli è anche un allenatore... «Esattamente, ma purtroppo attualmente gli allenamenti sono fermi. Uno dei miei allievi, il campione svizzero Georgi Kirilov, debutterà prossimamente come professionista. Facciamo parte del Boxe Club Contone e credo davvero tanto in lui: ha già partecipato ad alcuni tornei internazionali importanti».