Novak Djokovic si è fatto sentire sui social: «Grazie a tutti per l'appoggio, mi avete dato la forza».
La famiglia in coro: «Grazie al giudice Kelly. Novak non ha fatto niente di male». Intanto, le ammissioni nell'interrogatorio relative alle sua positività, alimentano altre polemiche.
MELBOURNE - Libero di circolare sul suolo australiano in attesa della decisione del Ministro dell'Immigrazione - attesa per domani -, Novak Djokovic ha vinto il secondo atto di questo bracco di ferro e si è subito messo al lavoro in vista del Major.
Dopo che il giudice Anthony Kelly ha dato ragione alla difesa del serbo, annullando la decisione di revocare il visto concesso al tennista no-vax, ha parlato la famiglia del giocatore, collegata da Belgrado. «Grazie al giudice Kelly, è stato neutrale, ha fatto attenzione ai dettagli della vicenda - ha esordito il fratello di Nole - La situazione era molto complicata, ringrazio di essere stati giusti e imparziali. Novak si è subito allenato perché è andato in Australia per giocare e vincere un altro Slam».
Entusiasta anche la madre: «Siamo qui per festeggiare la giustizia. Novak non ha fatto niente di male e non ha infranto la legge. Ha voluto fare ricorso perché sapeva di essere dalla parte della ragione. Non abbiamo mai vissuto una situazione del genere. Abbiamo cercato di lottare e combattere per lui. Grazie a tutta la gente che lo ha supportato con canzoni e danze che lo hanno confortato. Grazie a dio c'è giustizia a questo mondo. Questa è la più grande vittoria della sua carriera».
«Siamo qui per celebrare la vittoria del nostro Novak - ha esultato il padre, alimentando poi la polemica - Alla fine ha vinto. Ha vinto la giustizia e ha vinto la legge. Negli ultimi giorni sono successe varie cose ed è stato molto difficile. Ma è mentalmente forte, un giovane fantastico. Non ha mai offeso nessuno, ma ovviamente il fatto che provenga da un paese piccolo e impoverito non era qualcosa che piaceva ai grandi potenti, e pensavano di avere poteri dati da Dio. Nole è stato accolto all'aeroporto e non ha ricevuto alcun diritto. Gli hanno tolto tutti i diritti che ha come essere umano».
Sui social si è poi fatto sentire anche lo stesso Nole, che con un messaggio ha ringraziato tutti per i suoi sostenitori: «Sono felice e grato che il giudice abbia annullato la cancellazione del mio visto. Nonostante tutto voglio restare partecipare e concentrarmi sull'Australian Open. Grazie a tutti per l'appoggio. Per ora non posso dire di più, ma grazie. Grazie perché mi avete dato la forza».
Nel frattempo, secondo logica, non si placano però le polemiche relative al comportamento del serbo. Negli interrogatori lo stesso Nole ha confermato di aver ricevuto l'esito positivo del test PCR nella serata del 16 dicembre. Nei due giorni seguenti, sia in Serbia che in Francia, lo stesso Djokovic si è però spostato liberamente e senza mascherina incontrando anche dei bambini in occasione di una sessione di foto per l'Equipe. Il tennista, che verosimilmente dovrà ora spiegare le sue azioni, si è poi negativizzato il 22 dicembre.