Le parole del serbo a margine della sentenza definitiva.
«Mi dispiace tanto che in questi giorni l'attenzione sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo».
MELBOURNE - Una volta emessa la sentenza è toccato Novak Djokovic esprimersi. Il serbo è naturalmente deluso per non poter dar la caccia al decimo Australian Open della sua carriera, il 21esimo Slam in totale. Un eventuale nuovo successo nella terra dei canguri gli avrebbe permesso di superare Nadal e Federer (fermi a 20) in questa speciale classifica.
«Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte, che ha definitivamente respinto la mia richiesta di soggiorno - le parole del serbo - Questo, evidentemente, significa che non giocherò il torneo. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò al massimo con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese».
Due parole sui giorni decisamente pazzi vissuti in Australia: «Mi dispiace tanto che in questi giorni l'attenzione sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai responsabili dell'evento, ai volontari e ai tifosi il meglio per questa edizione. Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi e i miei compagni serbi per il loro continuo supporto. Siete stati una grande fonte di forza per me».
Alla luce del forfait di Djokovic, il suo posto nel tabellone del torneo è stato preso dall'italiano Salvatore Caruso, (miglior lucky loser), chiamato dunque a sfidare Kecmanovic nel primo turno.