L'australiano, leggenda olimpica, è tornato alla ribalta per un gesto eroico: «L'istinto ha preso il sopravvento».
Il 48enne, ex campione dello short track, ha sfidato le onde con la sua tavola da surf per soccorrere alcune teenager in difficoltà.
BRISBANE - Vi ricordate di Steven Bradbury? L’atleta australiano, incredibile medaglia d'oro a Salt Lake City 2002 nello short track - la sua impresa, indimenticabile, è entrata nella storia anche come esempio di tenacia e capacità di sovvertire i pronostici - è tornato alla ribalta per un gesto eroico.
Il 48enne, che ai Giochi invernali arrivò al trionfo anche grazie a squalifiche e rocambolesche cadute degli avversari, ha salvato la vita a quattro ragazze che stavano annegando nelle acque della Gold Coast, vicino a Brisbane.
Bradbury era impegnato con suo figlio e un amico in una lezione di surf, quando ha notato un gruppo di ragazze in grossa difficoltà. «Era una di quelle situazioni in cui c’ero solo io e l’istinto ha preso il sopravvento», ha spiegato l'eroe olimpico a “Radio949”.
Dopo aver mandato il figlio a chiamare i guardaspiaggia, il 48enne si è lanciato tra le onde alte due metri per soccorrere le teenager, portando la prima in salvo. Con l’arrivo dei soccorsi anche le altre sono poi state trasportate sane e salve a riva. «Una di loro, una volta in salvo, mi ha abbracciato stretto ringraziandomi: a quel punto ho sentito cedere le ginocchia per l’enormità della situazione che avevo appena vissuto».
Negli anni “To do a Bradbury” è diventato in Australia un vero e proprio modo di dire, utilizzato per indicare un successo clamoroso e insperato. Ora, perché no, potrà magari essere accostato anche ad un gesto eroico…