Giacomo Agostini, 15 volte iridato, è tornato sullo spaventoso incidente che domenica ha coinvolto Bagnaia
Scivolato nel corso del primo giro, il torinese è rimasto in mezzo alla pista venendo schiacciato da Brad Binder, che lo seguiva e che non ha potuto evitarlo.
BARCELLONA - Pecco Bagnaia se l'è vista bruttissima, rischiando seriamente la pelle nei primissimi metri del GP di Catalogna corso domenica. Fortunatamente il campione del mondo in carica non ha riportato ferite serie, tanto che qualcuno - guardando le immagini - ha parlato di miracolo. «In TV ha fatto molta paura, ha ricordato l'incidente di Simoncelli e questo ci ha scottati un po' tutti. Qualcuno da lassù ha guardato e lo ha protetto. Ma è una paura che, da pilota, si dimentica», le parole espresse a LaPresse dal 15 volte iridato Giacomo Agostini.
Tutti i weekend in cui accendono i motori, i piloti mettono a rischio la propria vita... «Sappiamo che c'è questo pericolo, ma come in tutte le cose si dice "a me non succederà" - ha proseguito l'81enne - Altrimenti nessuno andrebbe più in aeroporto quando cade un aereo con 300 persone a bordo. Sai comunque che facendo questo sport l'incidente grave può succedere».
Qualche accorgimento sarebbe possibile per migliorare la sicurezza? «La settimana scorsa ho parlato con Carmelo Ezpeleta, il capo della Dorna, in merito alla sicurezza nelle fasi di partenza. Una volta si partiva a spinta e si arrivava alla prima curva un po’ staccati l'uno dall'altro. Ora i piloti arrivano tutti insieme e vogliono frenare il più tardi possibile. Non possiamo certo pretendere che qualcuno faccia passare l'altro perché giustamente c’è la competizione. Ho suggerito allora di staccare le file della griglia di partenza, così da non arrivare in 20 alla prima curva. È una cosa talmente semplice e banale che non capisco perché non possa essere adottata...».