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VELATerza vittoria per New Zealand

13.10.24 - 15:51
Nuova sconfitta per Ineos Britannia, salvata poi dal vento
keystone-sda.ch / STF (Bernat Armangue)
Terza vittoria per New Zealand
Nuova sconfitta per Ineos Britannia, salvata poi dal vento
Cancellata l'ultima regata di giornata.
SPORT: Risultati e classifiche

BARCELLONA - L’equilibrio visto nella Louis Vuitton Cup è svanito nel giro di poche ore.

È cominciata l’America’s Cup, la serie che assegnerà il più “antico” trofeo del mondo, e i detentori di Emirates New Zealand hanno fatto capire a tutti - e in primis agli avversari di Ineos Britannia - che non hanno alcuna intenzione di farsi da parte. Hanno confermato che vogliono continuare a far parte del ristretto gruppo di padroni dei mari: delle uniche quattro nazioni (con i kiwi ci sono Stati Uniti, Australia e ovviamente Svizzera) che in oltre 170 anni di regate sono state in grado di mettere le mani sulla coppa. Due regate e due vittorie sabato. Una regata (la seconda è stata annullata per lo scarso vento) e una vittoria domenica.

La sfida si chiuderà quando una barca arriverà a sette successi. Continuasse con questo ritmo e se il vento non farà scherzi, la serie potrebbe chiudersi già questa settimana - lunedì si completerà una regata, mercoledì due, venerdì altrettante - in ampio anticipo rispetto al programma.

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COMMENTI
 

UMARELL 2 mesi fa su tio
Adoro la vela, sempre fatta fin da giovane. Un magico equilibrio tra acqua e aria, un mezzo per spostarsi sull’acqua e sul pianeta usato per secoli e assolutamente ecosostenibile… fino a quando sono arrivati i motori ! La coppa America è sempre stata una gara di miliardari che a parte ciò fino a qualche anno fa aveva ancora quel fascino di magia con barche che oltre a quella gara potevano attraversare gli oceani e su le quali ogni appassionato velista poteva sognare di salire. Le “barche” usate oggi nell’Americas cup sono dei mostri tecnologici, dotate di sistemi idraulici e elettronica a gogo e pilotate sempre più da ingegneri piuttosto che marinai. Velocissimi ma fragili che funzionano solo a determinate condizioni di vento e che senza una barca d’appoggio con una decina di uomini, non vanno da nessuna parte. Un esempio lampante di come siamo diventati schiavi della tecnologia a scapito delle nostre passioni sempre più manipolate da giochi miliardari. Che tristezza!
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