In lotta con una forma aggressiva di leucemia, il tecnico serbo è stato costretto ad allontanarsi dal Nord Italia
ROMA - Il Covid-19 è pericoloso per tutti. È aggressivo e subdolo e, contraendolo, ognuno corre un grosso rischio. “Gli anziani soprattutto”, ci è stato ripetuto allo sfinimento. Ma anche le categorie più deboli, quelli che hanno già qualche problema di salute. Tra questi c'è sicuramente Sinisa Mihajlovic, reduce da un trapianto di midollo come passaggio obbligato nella sua lotta alla leucemia. Impegnato a Bologna, il tecnico serbo è stato allontanato “con la forza” dal club felsineo, che gli ha caldamente consigliato un viaggio lontano dal Nord Italia, epicentro della pandemia in Europa.
«Sinisa è sempre un guerriero ma con il coronavirus non poteva correre rischi – ha raccontato Massimiliano Marchesi, componente dello staff tecnico dei rossoblù - Abbiamo dovuto insistere per mandarlo via. Fosse stato per lui, sarebbe infatti rimasto a Bologna per l'attaccamento al club e alla squadra. Ora è tranquillo a Roma, dove è molto importante che non contragga il Covid-19. Non ci sono infatti casistiche riguardanti questo virus per persone con i suoi problemi».