Mattia Bottani ha appena firmato un lungo rinnovo: «Sarebbe un onore finire la carriera con la maglia del Lugano»
LUGANO - La lunga storia tra Mattia Bottani e il Lugano proseguirà ancora per diversi anni. Il figlio della città, cresciuto nelle giovanili bianconere, ha esteso il suo accordo con il club del pres Renzetti fino al 2024, con opzione per un’ulteriore stagione. Una bella notizia in un momento davvero complicato, con lo sport che si è inevitabilmente fatto da parte di fronte alla pandemia che ha travolto tutto e tutti.
«Sono felice per questo rinnovo, è stato abbastanza rapido e semplice arrivare alle firme - spiega il numero 10 dei bianconeri, che potrebbe dunque restare a Lugano fino al termine della sua carriera - Quando si arriverà alla nuova scadenza avrò 33-34 anni. Non è detto che sia l’ultimo contratto, ma di certo avrò già una bella età per un calciatore. A quel punto vedremo come starò anche a livello fisico. Certo sarebbe un onore finire la carriera con la maglia del Lugano».
Facciamo un “gioco”. Come te lo immagini il Lugano del 2024-2025? In Super a battagliare con Renzetti al timone? Alla faccia della vendita della società…
«Sarebbe davvero bello (ride, ndr). Sappiamo che non sarà così semplice e anche il pres è intenzionato a vendere… ma alla fine ogni anno resiste e per noi sarebbe fantastico se rimanesse ancora a lungo. Certamente l'obiettivo sul campo sarà quello di mantenere la categoria».
Mattia Bottani è da sempre anche tifoso del suo Lugano. Appese le scarpe al chiodo ti vedremo in curva?
«Sicuramente andrò a vedere le partite e sarò lì per tifare, però non so se in curva o tribuna…».
Magari con barba e parrucca alla Daniele De Rossi, che per assistere a un derby di Roma si è camuffato magistralmente.
«Forse a Lugano ci sarà un po’ meno gente… - commenta divertito - Diciamo che potrò evitare questi stratagemmi, ma qualche saluto o chiacchierata me la immagino. Con i tifosi abbiamo già passato tante avventure, come la promozione e le qualificazioni in Europa League: sono certo che ce ne saranno tante altre da vivere insieme».
Il tutto dopo l’emergenza coronavirus, che ora ha congelato la stagione. Più passa il tempo e più si inizia a pensare che per questo campionato ci sia poco da fare.
«Non si possono fare previsioni, ma anche io la vedo piuttosto dura. Anche riprendere senza tifosi sarebbe un peccato. A livello mentale però sarebbe bello ricominciare anche gradualmente, vorrebbe dire che si è superato questo momentaccio».