Il nazionale elvetico dell'Atalanta ha parlato delle difficili settimane vissute dalla città di Bergamo
BERGAMO - Bergamo ha trascorso settimane a dir poco difficili. Remo Freuler ha vissuto da vicino i momenti drammatici con i quali ha dovuto fare i conti la città lombarda a nord-est di Milano.
«Quell'immagine con i carri dell'esercito che portavano via da Bergamo così tante bare mi rimarrà dentro per sempre, penso ai loro cari e al fatto che non hanno potuto nemmeno salutarli con un funerale: terribile», le sue parole a "Tuttosport".
A causa della chiusura dei confini il nazionale elvetico è rimasto lontano da sua moglie per diverso tempo: «Ho passato il periodo peggiore stando attento a non uscire e seguendo le indicazioni che ci venivano date, è stata dura ma adesso proviamo a guardare avanti. Mia moglie Kristina è partita per Zurigo pochi giorni prima della gara di Valencia (il 10 marzo, ndr) e il programma era che venisse a vedere la sfida del Mestalla con suo fratello ma in quei giorni hanno bloccato i confini e siamo stati costretti a rimanere lontani per un mese e mezzo. Lei a Zurigo e io chiuso a Zingonia».
Ora lui e la sua Atalanta vogliono ripartire. Per il popolo bergamasco... «Vogliamo vincere e giocare per l'Atalanta ma anche per tutta la gente di Bergamo, qui si è sofferto molto e i primi casi hanno subito evidenziato una situazione complicatissima. Sono convinto che si possa fare qualcosa di grande, penso ad esempio alla Champions League: possiamo fare bene e passare il turno. Se ci sono i tifosi è più facile stare concentrati, la spinta che ti danno è enorme e per questo io spero che presto si possa tornare a giocare con la gente allo stadio. Sarebbe bellissimo per tutti».