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SUPER LEAGUE«Non ci verrà regalato niente, dobbiamo lottare fino alla fine»

17.07.20 - 17:27
Maurizio Jacobacci, mister del Lugano, lancia la sfida di Sion: «Gara difficile, per loro è una partita chiave»
TiPress/archivio
«Non ci verrà regalato niente, dobbiamo lottare fino alla fine»
Maurizio Jacobacci, mister del Lugano, lancia la sfida di Sion: «Gara difficile, per loro è una partita chiave»
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LUGANO - Reduce dal pari interno contro il Thun, il Lugano si prepara alla delicata trasferta di Sion, dove andrà a caccia di punti pesanti in ottica salvezza. A +8 sui vallesani di Tramezzani - penultimi ma con una partita in meno - i bianconeri potrebbero anche pensare in primis a non scoprirsi, consapevoli che anche un pareggio sarebbe un buon affare. L'unico "rischio" è che la sfida diventi soporifera come la prima parte del match coi bernesi.

«Non credo che andrà in scena una partita come quella contro il Thun: loro sono venuti a Cornaredo per contenerci e tenere palla, senza prendersi alcun rischio... - esordisce Maurizio Jacobacci, mister del Lugano - Noi abbiamo corso tanto per impedire delle verticalizzazioni: il primo tempo in effetti è stato abbastanza noioso. Contro il Sion vedo un incontro diverso, loro devono cercare di vincere. Cercheremo di disputare un match come contro il Lucerna, dove abbiamo proposto un primo tempo di grande aggressività provocando i loro errori, poi sfruttati».

Contro il Thun Yao è tornato titolare. Quanto coraggio ci è voluto per tornare a schierarlo dall’inizio dopo le sfortunate autoreti - 3 post lockdown - e la prova di Lucerna?
«Non c’è voluto coraggio. Con lui ho parlato per sapere se era deconcentrato, se c'era qualcosa che gli dava fastidio o se aveva altri problemi. Poi ho detto la mia, ma in maniera costruttiva. È importante che il giocatore che intendo schierare sia pronto al 100%. Ci siamo capiti e ha cercato di fare il suo compito, cercando anche di proporre qualcosa in più. Si dice che non può giocare in una difesa a tre, ma a Crotone in B ha fatto benissimo: sa farlo. Ora è solo questione di concentrazione e serenità».

Su Lungoyi - 20enne attaccante congolese - cosa puoi dirci?
«Deve trovare il suo spazio in fascia perché al centro rende meno. Ha margini di crescita e a Lugano è già progredito tanto. Qui si trova bene. Ora deve avere pazienza, il suo momento arriverà di sicuro. L'importante è che continui ad allenarsi bene. Ideale per spaccare le partite? Attualmente è molto utile con questa funzione, ma potrebbe giocare anche dall'inizio con un altro modulo tattico, non nel 3-5-2 che stiamo proponendo ora».

A centrocampo, a Sion, mancherà capitan Sabbatini (squalificato). A questo proposito torna comodo il rientro di Custodio.
«Assolutamente, Custodio è un elemento molto importante perché dà qualità e quantità. È un ottimo corridore, ha fisicità e con la palla ci sa fare: molto bravo anche sulle palle ferme».

È difficile preparare gli impegni con l'incertezza che regna causa Covid-19 (e le rispettive decisioni della SFL...)?
«Fin qui siamo stati anche fortunati. Ci hanno posticipato alcune partite e ci sta bene: abbiamo avuto più recupero e tempo per allenarci. È vero che con questo rinvio a Sion giocheremo alle 16 e farà molto caldo, ma non ci darà fastidio».

Quanto è vicina la prima rete di Janga con la maglia del Lugano?
«Mi auguro che arrivi presto. Fa molto lavoro "sporco", corre tanto e gioca quasi sempre contro due avversari. Non è così facile. A Lucerna Holender avrebbe potuto passargli la palla e permettergli di realizzare un gol a porta vuota. L’ho detto ai ragazzi: quando ci si trova in una situazione del genere non si può essere egoisti. Aveva fatto tutto bene, poi con un passaggio semplice avrebbe potuto liberare Janga».

In un’annata normale - senza stop causa pandemia - domani sarebbe scattata la nuova stagione. Il Lugano non è ancora salvo, ma Jacobacci - almeno per alcuni aspetti - riesce a proiettarsi sulla prossima?
«Non proprio perché non siamo ancora fuori dalla lotta retrocessione, anche se il margine è buono. Sappiamo di dovercela giocare almeno ancora a Sion e in casa contro lo Zurigo. Sono partite difficili. Col Sion non ci verrà regalato niente. Loro hanno l'obbligo di vincere e sanno che con una sconfitta si troverebbero in una situazione molto delicata. Per il Sion è una partita chiave, per noi dev'essere altrettanto importante. Vincendo ci ritroveremmo in una posizione molto favorevole. Dobbiamo lottare fino in fondo, finché la matematica non darà il suo verdetto».

Caldo e calendario fitto portano ad un ampio turnover. Il mister è contento dell'apporto delle seconde linee come Custodio, Guidotti, Jefferson, ecc.?
«Sono contento, tutti questi giocatori hanno qualità, altrimenti non sarebbero a Lugano. Sono contento anche per come ci siamo organizzati in modo che anche chi è meno impiegato si alleni con intensità per avere il ritmo degli altri. Così, quando sono chiamati in causa, possono esprimersi al meglio».

Quanto può "durare" ancora Lavanchy?
«Mi auguro ancora tanto. È un peperino, lo chiamo Duracel, non si ferma mai. Complimenti a lui e a Yao che hanno disputato praticamente tutte le partite. Poi ci può stare che a volte manchi un po' di freschezza a livello mentale».

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COMMENTI
 

Zarco 4 anni fa su tio
Niente di personale, ma con Yao in dieci!

streciadalbüter 4 anni fa su tio
Nembra quasi che debbano lottare contro il cancro.Gio`do dida.
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