A dodici mesi dall'intervento Sante Tura ha raccontato alcuni aneddoti particolari
BOLOGNA - 365 giorni durante i quali Sinisa Mihajlovic ha combattuto per sconfiggere quella maledetta leucemia, venuta a galla nell'estate del 2019. Un anno fa l'allenatore del Bologna si sottoponeva al trapianto di midollo. Un'operazione andata bene e che aveva dato il via alla lunga riabilitazione del tecnico.
A 12 mesi di distanza Sante Tura, ematologo e luminare di fama internazionale e presidente dell’Ail di cui Mihajlovic è testimonial, ha raccontato di un paziente esemplare... «Ho seguito la vicenda dall’inizio ed ho sempre avuto la sensazione di un fulmine che abbia colpito una muraglia: senza romperla mai. Ho visto tutto l’andamento anche nei momenti più difficili, durante le terapie: un paziente esemplare che ha sempre fatto quel che era da fare. Non ha mai detto un “ma”, ha percorso tutte le tappe che erano necessarie con la forza che sappiamo. E devo dire che è un orgoglio per noi averlo come testimonial dell’Ail: so che adesso deve sistemare un po’ la classifica del Bologna ma spero che resti dei nostri a lungo, è un ottimo testimonial e gli siamo molto grati per questo e per i messaggi che sa dare come quelli circa la prevenzione e le donazioni, aspetti fondamentali per progredire nelle cure».