Il futuro è adesso: contro l'Ucraina sarà un match delicatissimo.
BASILEA - Una buona prestazione, un gol segnato e almeno un paio di grandi occasioni fallite. La Svizzera può essere soddisfatta di quanto fatto contro una Spagna forte ma fumosa e incostante.
Il successo sfuggito in extremis brucia, è vero, la sensazione è in ogni modo che, dopo le ultime prove zoppicanti, la Nazionale sia finalmente riuscita a carburare. Certo, sul giudizio pesano enormemente gli errori iberici - o i miracoli di Sommer, scegliete voi come catalogare i due rigori e le altre due occasioni "mangiate" - dopo mesi di mugugni in casa rossocrociata si può comunque tornare a guardare con ottimismo al futuro. Un futuro che è… immediato. Domani a Lucerna (senza Lotomba, Widmer, Elvedi e Freuler ma con i nuovi convocati Lang, Kasami ed Aebischer), Xhaka e soci saranno infatti chiamati a confermare i progressi mostrati. Anzi, saranno chiamati a vincere; solo così potranno conservare il loro posto nella Lega A della Nations League.
È indispensabile? Pur trattandosi di un torneo non certo irresistibile, reso ancor meno appetibile dai grandi disagi portati dalla pandemia, la retrocessione è da evitare a ogni costo. Porterebbe malumore e delusione, renderebbe ancor più difficile il lavoro di Vlado Petkovic, selezionatore che molti - soprattutto oltre Gottardo - sopportano invece di supportare. Il grande obiettivo è l’Europeo, ma per arrivarci al massimo tutti devono poter impegnarsi con la massima serenità. Altrimenti fare risultati è difficile. E senza risultati...