Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, è tornato a parlare della malattia: «Sono nato due volte...»
BOLOGNA - Arrivato alla sosta natalizia dopo una serie di tre pareggi filati colti in rimonta, il Bologna ha dimostrato grande carattere e di incarnare al meglio lo spirito del suo mister, ovvero quel Sinisa Mihajlovic che nel 2020 ha saputo anche sconfiggere la leucemia.
«Non molliamo mai, non è un caso che abbiamo un sacco di punti recuperati andando in svantaggio: con questa mentalità tutto può succedere», aveva commentato il tecnico parlando della squadra dopo il pari con l’Atalanta. Accantonando le "semplici" questioni di campo, Miha è poi tornato in questi giorni sul suo difficilissimo 2020, in cui ha vissuto una durissima battaglia con la malattia. «Il 2020? Sono rimasto vivo, dal punto di vista personale non potevo chiedere di più. Sapevo che ce l'avrei fatta».
Di recente l’allenatore aveva affrontato il delicato argomento parlando anche a “Sky Sport”. «La vita è una cosa meravigliosa. Specialmente quando passi ciò che ho passato io, poi ti godi tutto al massimo, ogni dettaglio. Io praticamente sono nato due volte, la prima il 20 febbraio del 1969 e la seconda il 29 ottobre del 2019, a 50 anni di distanza. Con questa malattia ho imparato a tirare fuori le emozioni, ho imparato a piangere e non mi vergogno di farlo: nessuno deve vergognarsi di farlo».