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Caos Basilea, critiche da ogni dove: «È come se Mario Botta prendesse posizione sul Lugano...» Negli scorsi giorni anche il progettista del San Giacomo, Jacques Herzog, ha criticato i vertici del club
Karl Engel: «Il calcio a Basilea è una religione, è troppo importante per la comunità renana».
BASILEA - Il Basilea sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia. Le recenti feroci contestazioni dei tifosi - vero zoccolo duro del club elvetico con maggior tradizione - sono una conferma di quanto l’ambiente sia “turbato”. Nel mirino della critica è finito il presidente Bernhard Burgener, “reo” di voler vendere una parte del pacchetto azionario (dal 20 al 30%) a Centricus, una società d'investimenti britannica.
«Il calcio a Basilea è una religione - le parole di Karl Engel, uno che l'ambiente lo conosce bene - È troppo importante per la comunità renana. Conosco personalmente il presidente e vi posso assicurare che è difficile che molli di sua spontanea volontà. È una persona che ama le sfide e che non si tira indietro così facilmente».
Le critiche arrivano da ogni dove… «Addirittura sono giunte da Jacques Herzog, progettista del nuovo San Giacomo, il quale ha voluto mettere il becco sulla gestione sportiva della squadra. È come se Mario Botta prendesse posizione sul Lugano, elargendo consigli o critiche a Renzetti e Jacobacci...».
Anche il fatto che Stocker sia stato messo da parte per qualche settimana la dice lunga sull’ambiente che regna a Basilea… «Esattamente. È sicuramente un provvedimento pesante. Quando un capitano viene sospeso è perché nell’ambiente qualcosa non funziona. Il Basilea sta vivendo un periodo complicato fuori dal campo, ma che inevitabilmente si riflette anche sui risultati e sulle prestazioni».
Sabato proprio il Basilea scenderà in Ticino. «Il Lugano ha dimostrato di essere presente. Le vittorie di Sion e Vaduz sono una dimostrazione della calma che regna all’interno dell’ambiente. Chi vince? Ho l’impressione che la spunterà il Lugano con uno o due gol di scarto».
A proposito di calma, anche Renzetti ora sembra averne da vendere… «L’ha riconosciuto anche lui stesso. Recentemente ha detto che nella vita si può sempre imparare. È giusto che un presidente dica quello che pensa, ma all’interno degli uffici. Rende molto di più che farlo pubblicamente...».
Infine due parole su Jacobacci, un allenatore che tira dritto per la sua strada senza fronzoli... «Mi piace molto perché fa valere la sua personalità. Ho giocato insieme a lui e a distanza di anni è sempre uguale. Era umile e modesto ed è così anche oggi...».
