Dream team-PSG, Arno Rossini: «Lo spogliatoio non esploderà»
«Le altre big d’Europa? Forse quest'anno si correrà solo per il secondo posto».
PARIGI - Messi, Donnarumma, Wijnaldum, Hakimi, Sergio Ramos. Non stiamo facendo la conta delle figurine, stiamo elencando gli ultimi cinque acquisti del Paris Saint-Germain. Chi più chi meno… dei fenomeni. Ma con acquisti di questo calibro si può pensare che la stagione, in Francia come in Europa, sia finita prima ancora di cominciare? Tutte le “altre” non sembrano avere scampo…
«Il Paris Saint-Germain ha fatto una campagna acquisti stellare - ha raccontato Arno Rossini - inserendo dei campioni in un gruppo già molto, molto forte. Faccio fatica a credere che quest'anno non riuscirà a vincere tutto o comunque non riuscirà ad arrivare in fondo a tutte le competizioni alle quali parteciperà. È vero, il calcio è uno sport di squadra e un gruppo coeso e forte può mettere in difficoltà qualsiasi avversario, anche se questo ha grande qualità; il PSG di quest'anno è però incredibile. A parer mio è una delle prime tre-cinque squadre della storia del calcio in quanto a talento puro. Pensate solo a chi si muove lì davanti: Messi, Neymar, Mbappé se non andrà via, Icardi… Poi in mezzo al campo ci sono Wijnaldum, Verratti, Di Maria, Paredes… Hakimi è uno degli esterni più forti del mondo. Sergio Ramos può fare due anni a livelli stellari anche se non è più giovane. C’è Marquinhos. Donnarumma ha tutto per essere il migliore di tutti per i prossimi dieci anni… Stiamo parlando di un dream team».
Molto bene, ma quando ti trovi ad affrontare un Chelsea quadrato, un Bayern Monaco che nei suoi anni buoni è sempre “rognoso” o anche il solito City di Guardiola... non c'è spazio per una sorpresa?
«Le sorprese possono sempre accadere. Realmente, tuttavia, sarei sorpreso se una squadra come quella parigina non riuscisse a trovare delle contromosse per evitare le trappole degli avversari».
A Pochettino, comunque, servirà del tempo per fare andare al massimo il PSG. E poi lo spogliatoio potrebbe sempre esplodere...
«Ma è proprio questo il punto: a Messi e soci non servirà andare al massimo per vincere. Nella maggior parte dei casi, grazie a tante incredibili individualità, basterà loro il minimo indispensabile per imporsi. Per quanto riguarda lo spogliatoio: non esploderà. Mauricio Pochettino è un ottimo allenatore e in più sarà di sicuro supportato dalla dirigenza che, guidata da Leonardo, saprà gestire tanti campioni. Negli ultimi arrivati, inoltre, io ho visto una sana voglia».
Di guadagnare?
«Di vincere. Si è parlato delle qualità tecniche dei giocatori; così, a pelle, oltre che ai soldi gli ultimi innesti mi sono sembrati interessatissimi anche ai titoli. Io li immagino sacrificarsi per arrivare a un obiettivo comune. Per quanto riguarda infine l’inserimento di tanti calciatori nuovi, si deve tener conto del fatto che per molti di essi i compagni non sono degli estranei. Messi giocava con Neymar al Barcellona. Hakimi giocava con Sergio Ramos al Real Madrid. Donnarumma ha in Verratti un compagno di nazionale. Il mercato dei parigini è stato intelligente; se lo potevano permettere e lo hanno fatto. Certo, per prelevare i soldi degli stipendi, ogni mese il presidente dovrà passare dalla banca con il TIR, ma fa parte del gioco».
A pensar male si fa peccato, si dice, però... il Paris Saint-Germain è stata la prima squadra a “tradire” la Superlega tirandosi indietro all’ultimo istante. Oltre a diventare presidente dell'ECA, per l’aiuto dato alla UEFA Nasser Al-Khelaifi potrebbe aver avuto in cambio, da Aleksander Ceferin, qualche favore relativo al Financial Fair Play? In fondo a Parigi si spende e spande, ma oltre a sponsorizzazioni “fatte in casa” negli ultimi anni il fatturato non è cresciuto esponenzialmente.
«Ovviamente non sappiamo come siano andate veramente le cose; certo è però che tra grandi, quando si può, un accordo si trova sempre. Tenete poi conto del fatto che tra un anno abbondante ci saranno i Mondiali in Qatar e questa cosa potrebbe rientrare nel “pacchetto”. Quindi magari una chiacchierata i due dirigenti l'hanno fatta».
Paolo Scaroni, presidente del Milan, si è recentemente lamentato per il trattamento riservato al suo club (escluso dall’Europa League 19/20 proprio per problemi con il Financial Fair Play, ndr) e si è augurato che lo stesso pugno duro venga utilizzato con tutti.
«Le regole a volte sono interpretate, non applicate».
Si è spessissimo detto che non bastano i milioni per arrivare ai titoli. Il PSG è pronto a smentire questa credenza.
«A Parigi possono arrivare dove vogliono. È vero che, per esempio, il Real Madrid dei Galacticos non ha vinto quasi nulla a livello internazionale, ma all’ombra della Tour Eiffel sembrano di un'altra pasta. Forse quest'anno si correrà solo per il secondo posto. Certo, i tifosi si divertiranno...».