Cristiano Ronaldo al Chelsea? Solo perché il patron Boehly desidera una figurina
Niente tournée asiatica con il Manchester United per il portoghese.
MANCHESTER - È rimasto in famiglia al posto di partecipare alla (milionaria) tournée asiatica del Manchester United e in più sta facendo litigare almeno un paio di allenatori: Cristiano Ronaldo sta vivendo da protagonista, non certo positivo, il luglio pallonaro.
Alla base di ogni peripezia, c’è la decisione del portoghese di cambiare aria: di chiudere la sua seconda avventura con i Red Devils nemmeno dodici mesi dopo averla cominciata dopo aver salutato in fretta e furia la Juventus. Questo perché, agli sgoccioli della carriera, il campione di Madeira vuole giocare la Champions League e desidera muoversi in un contesto in cui possa sentirsi ancora una prima donna.
Comprensibile, per certi versi, nonostante il contratto ancora in essere con lo United impegnatosi a versargli 26 milioni di sterline fino al prossimo giugno.
E per una volta i soldi non sono il problema. Per l’assenza dal giro promozionale tra Thailandia e Australia, un affronto nell’era di marketing e fidelizzazione, CR7 non vedrà infatti il proprio conto corrente piangere. E non lo vedrà intristirsi nemmeno nel caso di cambio squadra: il suo (enorme) stipendio sarà garantito anche dall’eventuale nuovo club. Il problema è il campo, è tecnico.
Erik ten Hag, che su Ronaldo contava pur senza considerarlo centrale nei nuovi Red Devils, si è detto infastidito per non essere stato avvisato della richiesta di cessione. Thomas Tuchel, mister di quel Chelsea in corsa per assicurarsi i servigi del lusitano, si è invece mostrato incerto. Secondo i media britannici, per i suoi Blues il tecnico tedesco vorrebbe impostare un gioco flessibile ispirato a quello del Liverpool di Klopp. Una manovra nella quale i tre lì davanti possano muoversi con fluidità andando a occupare, a seconda dello sviluppo dell’azione, zone diverse di campo. E con CR7 in rosa, totem inarrestabile ma anche ingombrante, questo non sarebbe possibile.
Perché allora la società di Stamford Bridge si è messa sulle tracce del 37enne?
Niente che c’entri con il pallone: si tratta di visibilità, di affari. Todd Boehly, il nuovo proprietario del club, punta infatti molto sulla “spendibilità” del marchio-Chelsea. E quale testimonial migliore di Cristiano Ronaldo potrebbe trovare sul mercato?