Juve, spuntano nuove intercettazioni: «Tanto la Consob la supercazzoliamo».
«Si è spinto troppo in là in una modalità lecita». Sotto la lente ci sono la "manovre stipendi" e le cosiddette "plusvalenze artificiali".
TORINO - «La situazione è davvero delicata. In 15 anni ricordo solo una situazione così brutta, Calciopoli. Lì ci davano addosso tutti, qui ce la siamo creata noi». Sono le parole di Stefano Bertola - ex direttore finanziario della Juve - al ds bianconero Federico Cherubini, in un'intercettazione ambientale dell’Inchiesta Prisma del luglio 2022.
Intercettazioni captate durante una cena di oltre 3 ore che rendono l’idea dell’allarme in casa bianconera, col club in ansia per le indagini sui conti dal 2018 al 2021 - sotto la lente "manovre stipendi" e le cosiddette "plusvalenze artificiali" - e ad oggi nel caos dopo le fresche dimissioni dell’intero CdA.
A far rumore sono anche le parole di Stefano Cerrato, attuale Cfo (Chief Financial Officer): «Tanto la Consob la supercazzoliamo». Parole riferite allo scambio Aké-Tongya col Marsiglia del gennaio 2021 con i due giovani valutati 8 milioni. Poi, ancora, sul principio contabile della permuta (nella quale è coinvolto, ad esempio, il noto scambio Arthur/Pjanic). «Penso che sarebbe opportuno dargli un riferimento di principio contabile o di qualcosa, cioè io posso supercazzolarli in modo più raffinato?»
L’attuale ds Cherubini, come spiegato dalla Gazzetta dello Sport, racconta di aver detto a Paratici di aver «spinto troppo in là una modalità lecita», quella delle plusvalenze. A sua difesa, però, resta il fatto che «mettere 4 o 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla».
Da sottolineare che spetterà a chi di dovere chiarire il vero motivo di queste frasi, come quelle iniziali che rievocano Calciopoli - poiché in un'accezione difensiva potrebbero costituire un semplice paragone legato alle difficoltà vissute nei due periodi in questione.