Dusan ha ricordato il padre Sinisa a un anno dalla scomparsa: «Nella mia camera papà è dappertutto»
«Come abbiamo scoperto della malattia? Eravamo in vacanza in Sardegna».
BOLOGNA - Oggi - sabato 16 dicembre - è trascorso un anno dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, deceduto a causa di una leucemia mieloide che gli era stata diagnosticata nell'estate del 2019.
Sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" il figlio Dusan ha parlato dell'enorme dolore e del grande vuoto che la morte del padre ha lasciato: «È stato un anno di m****. Mi spiace non so trovare altra espressione. Come abbiamo scoperto della malattia? Eravamo in vacanza in Sardegna, papà era a Bologna, sarebbe dovuto partire per il ritiro. Chiamò mamma, le disse che aveva la leucemia e ci crollò il mondo addosso. Sapevo che era grave, ma conoscendolo non avrei mai immaginato che potesse privarmi di lui. Per me era invincibile, invulnerabile».
Un periodo, quello della malattia, davvero tosto. «Dopo il primo trapianto si era ripreso alla grande. A Bologna si svegliava alle sei di mattina, andava a correre per 11 chilometri, allenava la squadra e poi faceva palestra. Era attento all'alimentazione. Sembrava un robot. Poi è arrivata la recidiva e neanche in quel caso ho pensato che non ce l'avrebbe fatta. Per me non era solo un papà, era un supereroe, un idolo. Era tutto. Lo guardavo con amore e ammirazione. È bellissimo sentire la sua voce, vedere le immagini. Ma sale anche il magone… Nella mia camera papà è dappertutto: sui muri, sul comodino, ovunque. Se un giorno avrò un figlio maschio si chiamerà Sinisa».