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Il ct della Germania racconta la sua storia a "Der Spiegel"
«Per noi è stato difficile. A 20 anni ho dovuto occuparmi della famiglia, dovendo prendere decisioni serie».
MONACO DI BAVIERA - È un racconto forte e toccante quello di Julian Nagelsmann, ex tecnico del Bayern Monaco e attuale ct della Germania. Il 36enne ha parlato del delicato passato del padre in un'intervista esclusiva a “Der Spiegel”, spiegando che l’uomo - un agente segreto schiacciato dal peso del lavoro - si è tolto la vita ormai sedici anni or sono.
«Non mi è permesso dire quale ruolo abbia avuto, e non so con certezza cosa facesse, ma so che la sua non era una mansione amministrativa - ha spiegato il selezionatore - Sapevo poco su dove lavorasse realmente. Me ne parlò la prima volta quando avevo circa 15 anni. Parlavamo in auto quando mi portava agli allenamenti, ma non gli era permesso entrare nei dettagli. Nella sua professione non puoi condividere le tue preoccupazioni, e alla fine è stato troppo».
Facile immaginare le conseguenze. «Per noi è stato difficile. A 20 anni ho dovuto occuparmi della famiglia, dovendo prendere decisioni serie. Questo mi ha messo a dura prova».
Duro anche il modo in cui ha appreso la sconvolgente notizia. «Stavo frequentando un corso per allenatori nei pressi di Monaco, quando il tutor mi ha chiesto di lasciare la stanza. A quel punto ho incontrato il mio patrigno che mi ha detto tutto. Mio padre non ha lasciato nemmeno una lettera, nessuna spiegazione. Ma il modo in cui si è tolto la vita ci ha fatto capire che era certo della sua decisione. Non era soltanto un grido di aiuto».
