Il portavoce dell'ASF Adrian Arnold ha dichiarato che per il momento non è previsto alcun trasloco. Intanto, ha parlato Remo Freuler
Steven Zuber - vittima di un lieve infortunio muscolare al polpaccio - continuerà ad allenarsi individualmente
STOCCARDA - Siamo a quattro giorni dall'attesissimo esordio europeo contro l'Ungheria. Un match subito importantissimo, da non sbagliare, che ci dirà già molto su questa Nazionale. Ma non tutto sta filando liscio in questa ultima fase di preparazione...
A inizio di conferenza, il portavoce dell'Associazione svizzera di football (ASF) Adrian Arnold - dopo il monito lanciato ieri da Pier Tami sul pessimo stato del manto erboso dello Stadion auf der Waldau - ha dichiarato che l'Uefa sta lavorando alacremente per migliorare la qualità dei campi. Allo stesso tempo l'ASF sta vagliando alcune alternative ma per il momento non sono previsti spostamenti e la squadra di Murat Yakin continuerà ad allenarsi nell'impianto scelto. Un "trasloco" comporterebbe diverse problematiche organizzative e un dispendio di energie non indifferente. La situazione verrà comunque monitorata giorno per giorno e non è escluso che, qualora le cose non migliorassero, venga comunque presa in considerazione la possibilità di allenarsi altrove.
Fatta questa premessa, il microfono è poi passato nelle mani di Remo Freuler, al quale è stato chiesto un parere sullo stato del campo: «Non è l'ideale, ma sono piccole cose che speriamo si risolvano presto. Allenarsi su una buona superficie è sempre un vantaggio, ma alla fine ci prepareremo comunque degnamente per sabato. Sono sicuro di questo».
Sul Gruppo della Svizzera - che oltre ai rossocrociati comprende Ungheria, Germania e Scozia - il centrocampista del Bologna si è espresso così: «Penso che si tratti di un gruppo equilibrato. La fase finale è diversa dalle qualificazioni: devi semplicemente essere pronto in quel momento. Non ci sono chiari favoriti nel nostro girone. Partiamo tutti da zero punti e sono convinto che sarà un gruppo che farà divertire».
In tanti sono convinti che questa squadra sia peggiore rispetto a tre anni fa, quella che arrivò clamorosamente ai quarti di finale: «Penso che anche quest'anno abbiamo un buon mix e spero che potremo ripetere quanto fatto in quell'occasione. Noi come sorpresa del torneo? È una questione di opinioni, ma sappiamo quello che ci rende forti».
Infine, due parole su Xhaka che, secondo alcuni, ultimamente pare si sia un po' calmato: «Xhaka è come un buon vino: più invecchia, più diventa buono».