Il direttore delle squadre nazionali Pier Tami è soddisfatto delle prestazioni fornite dalla truppa di Yakin: «La squadra ha carattere».
Il ticinese ha anche parlato di Contini: «Ha un ruolo fondamentale all'interno dello staff».
STOCCARDA - Nella serata di ieri la Svizzera ha pareggiato 1-1 contro la Germania, piazzandosi al secondo posto finale del Gruppo A con 5 punti, dietro ai padroni di casa (7) e davanti a Ungheria (3) e Scozia (1).
A questo proposito si è espresso il direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami. «Contro i tedeschi abbiamo incassato il gol del pareggio all'ultimo minuto, ma non abbiamo nessun rammarico», sono state le sue parole in conferenza stampa. «Siamo felici di aver raggiunto il nostro obiettivo e molto soddisfatti della prestazione fornita, poiché la maniera in cui abbiamo giocato è più importante del punteggio finale. Questo è il risultato dell'ottimo lavoro svolto da parte di tutti nelle ultime settimane. La squadra ha mostrato di avere carattere e l'atmosfera nel gruppo è decisamente positiva. Giorgio Contini? Possiamo beneficiare dei servigi di un vice allenatore di qualità e di una certa esperienza. Ha un ruolo fondamentale all'interno dello staff e il rapporto con Murat Yakin è molto buono».
Il dirigente ticinese ha poi parlato del commissario tecnico. «Sono dell'idea che finora sia Murat sia lo staff tecnico in generale abbiano lavorato in maniera ottimale. Dopo aver colto una difficile qualificazione a Euro 2024, il nostro obiettivo era quello di migliorare nella fase difensiva e direi che ci siamo riusciti. A ogni partita abbiamo infatti messo in evidenza dei grandi progressi a livello tattico. La situazione contrattuale di Yakin? Siamo tutti concentrati su questo torneo, ma ho sempre detto che il mio piano A è lui. Parleremo del suo contratto al termine della rassegna continentale».
Nonostante la qualificazione agli ottavi di finale e le ottime prestazioni fornite, in casa Svizzera ci sono alcuni giocatori insoddisfatti come Noah Okafor, mai schierato fino a questo momento. «Per coloro che vengono utilizzati di meno è sempre una sfida. A ogni grande torneo ci sono spesso cinque o sei calciatori che non giocano nemmeno un minuto, ma in qualità di giocatore devi cogliere al volo l’opportunità quando si presenta. Ricordo Admir Mehmedi agli ultimi Europei, giocava poco e non era soddisfatto, ma gli dissi di stare tranquillo e di aspettare la sua possibilità. Alla fine segnò un calcio di rigore contro la Francia. In ogni caso è normale non essere contenti, ma bisogna accettarlo, continuare a lavorare e supportare i propri compagni. In questo momento chi non è ancora sceso in campo si è sempre comportato bene».
Negli ottavi di finale la nostra Nazionale potrebbe cadere su Italia o Croazia. «Sono davvero due squadre diverse fra loro, ma entrambe sono temibili e hanno una grande tradizione. Gli italiani sono anche campioni in carica, ma la formazione è cambiata notevolmente rispetto a quella che salì sul tetto d'Europa nel 2021. Alla fine non importa chi dovremo affrontare, sarà necessario concentrarci su noi stessi e a studiare gli avversari ci penserà il nostro staff. Sento che siamo pronti per sfidare una squadra di un certo blasone e che negli ottavi di finale ci renderemo protagonisti di una prestazione positiva».