Il direttore sportivo del Davos Raeto Raffainer: «I giocatori leggono e s'informano e quindi la preoccupazione c'è»
DAVOS - Post season sì, post season no. È questo il nodo da sciogliere. Venerdì la Lega si riunirà in un'Assemblea straordinaria per decidere se martedì prossimo i giochi per titolo e salvezza partiranno o meno. Per i club di National e Swiss League sono dunque giorni d'incertezza: tra le squadre coinvolte e in attesa di sviluppi c'è ovviamente anche il Davos, reduce da una regular season nettamente al di sopra delle aspettative.
«Siamo in attesa – le parole del direttore sportivo dei gialloblù Raeto Raffainer – Ci sono delle situazioni che non si possono controllare: in questo momento, però, stiamo ragionando come se i playoff scattassero davvero martedì...».
... a tuo avviso che decisione verrà presa venerdì?
«Sono assolutamente convinto che martedì inizieremo a giocare, quasi sicuramente a porte chiuse ma si inizierà».
Il virus si sta diffondendo sempre più. Come state gestendo le emozioni dei giocatori?
«Giornalmente cerco d'informare la squadra su quali misure adottare per ridurre al massimo il rischio di contagio. Anche se siamo in montagna e a Davos non vi sono ancora stati casi, non possiamo ritenerci al riparo. È giusto dunque che tutti noi facciamo il massimo per superare questo momento. Sono giocatori di hockey sì, ma anche e soprattutto persone. Leggono e s'informano e quindi la preoccupazione c'è».
Quali sarebbero le conseguenze economiche giocando dei playoff a porte chiuse?
«Sono un uomo di sport e in questo momento sono concentrato soltanto sull'aspetto sportivo. Giocare è la priorità per tutti. È ovvio però che - scendere in pista senza pubblico - avrebbe delle conseguenze negative per tutti...».