Il vice allenatore e dirigente dei Razzi ha toccato diversi temi, tra cui quello dello "strano" ritiro di Vauclair
BIASCA - Nessuno s'immaginava un finale di stagione del genere. L'allarme coronavirus ha però costretto la Lega - composta dai 24 club di National e Swiss League - a chiudere anzitempo il campionato. Con questa decisione i Ticino Rockets hanno salvato il loro posto nella lega cadetta. Un piccolo sospiro di sollievo, ma niente di più...
«Ero preparato a questa decisione e mi aspettavo questo scenario - le parole dell'ex guerriero del Lugano Sébastien Reuille, vice allenatore e dirigente dei Razzi - Da una parte siamo sollevati per la salvezza, dall'altra avremmo voluto ottenerla sul ghiaccio e per questo c'è un po' di rammarico».
Abbozzare un sorriso? No, adesso c'è altro a cui pensare... «Ora la priorità è riuscire a superare questo momento. Bisogna innanzitutto pensare a ciò che sta succedendo nel nostro paese. La salute pubblica va tutelata e viene prima di tutto. Quello che stiamo vivendo oggi va affrontato con serietà».
Per Reuille è comunque andata agli archivi una stagione arricchente. La prima su una panchina... «Vi dico la verità: mi sono fatto prendere da questa esperienza. Ho imparato tantissimo e devo ringraziare molto Alex Reinhard, ha favorito il mio inserimento e accelerato il mio apprendimento. Per me è stato qualcosa di nuovo: da ex attaccante mi sono ritrovato con tanto entusiasmo a gestire i difensori. È stata senza dubbio un'avventura arricchente che porterò dentro di me».
Nelle scorse settimane il Lugano aveva fatto un passo indietro nel progetto Rockets, questo rende il tuo futuro incerto... «Esattamente. Il mio futuro in questo club non dipenderà soltanto da me. Nelle prossime settimane gli azionisti dovranno decidere con quale modalità far proseguire il progetto. In questo momento tengo aperte le porte un po' dappertutto. Non so se resterò nel mondo dell'hockey o se proseguirò le mie avventure nel ramo immobiliare oppure nella mia ditta che si occupa di perizie sull'amianto. La mia priorità resta l'hockey... L'unica cosa certa, oggi, è che fino alla fine darò tutto per i Rockets...».
Il derby del 29 febbraio ha rappresentato la fine della carriera per un altro "pezzo grosso" del Lugano: Julien Vauclair. «Vista com'è andata, sono contento di aver lasciato l'attività agonistica al termine dello scorso campionato. Per un giocatore non dev'essere semplice smettere in questo modo. Ad ogni modo continuare a lavorare nell'HCL aiuterà Julien a smaltire la delusione per come è finita quest'anno. Può essere sicuramente fiero per tutto quello che ha fatto...».