Stefano Togni: «Sono rintanato in casa come tutti, ma posso beneficiare della compagnia di mia moglie e dei miei figli»
«Mondiali casalinghi? Verrà ben presto ufficializzato il rinvio della competizione. È giusto così, anche se la Svizzera avrebbe avuto la grande possibilità di ottenere un ottimo piazzamento»
Lo sport in generale si è (praticamente) fermato ovunque e sono tanti gli interrogativi riguardanti il futuro delle varie discipline, così come quelli delle manifestazioni che avrebbero dovuto avere luogo nel 2020. Fra queste c'è anche la Coppa del Mondo di hockey, in programma dall'8 al 24 maggio in Svizzera, a Zurigo e Losanna... «In via ufficiale la rassegna iridata casalinga non è ancora stata cancellata, ma è solo questione di giorni», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «I grandi eventi sono stati annullati e la stessa sorte toccherà giustamente anche ai Mondiali. Le Olimpiadi? Sono previste qualche mese più tardi e gli organizzatori stanno evidentemente prendendo tempo».
La salute - ovviamente - prima di ogni altra cosa, anche se a livello sportivo la nostra Nazionale nutriva grandi ambizioni davanti ai propri tifosi... «Purtroppo la situazione è questa e dobbiamo metterci il cuore in pace, i problemi adesso sono altri. Chiaramente la Svizzera aveva la possibilità di ottenere un ottimo piazzamento. La squadra è molto forte e giocare in casa le avrebbe sicuramente dato un valore aggiunto non indifferente. A livello finanziario si tratta inoltre di una grave perdita economica per la nostra Federazione. Dopo aver preparato questa manifestazione per un anno, il Mondiale non si potrà infatti nemmeno recuperare nel 2021 dato che è già in programma in Bielorussia» .
E questa situazione rischia di penalizzare oltremodo anche l'Ambrì... «I lavori al cantiere della nuova Valascia sono stati effettivamente interrotti a tempo indeterminato e questo potrebbe essere un problema non indifferente per i biancoblù. Tutto dipenderà da quando potrà essere nuovamente attivo il cantiere. La federazione elvetica dovrà in ogni caso andare incontro alla società leventinese, anche perché a questo punto credo sia molto difficile terminare i lavori in tempo per l'inizio della stagione 2021/2022. È una situazione che potrebbe prendere sfumature preoccupanti».
Come vivi questa queste settimane? «È tutto surreale e non avendo mai vissuto niente del genere è difficile esprimersi. Il Covid-19 si sta espandendo sempre di più anche alle nostre latitudini e purtroppo il resto della Svizzera ha reagito un po' tardi alle sollecitazioni del Canton Ticino. L'unica cosa che si può fare in questo momento è attenersi alle regole e avere fiducia nei piani alti. Per quanto mi riguarda sono rintanato in casa come tutti e non è sempre semplice, ma posso beneficiare della compagnia di mia moglie e dei miei due figli. Fortunatamente, nonostante la situazione sia drammatica, un aspetto positivo c'è. Ho anche piazzato la piastra e la porta da hockey, così ci sfidiamo sul nostro piazzale con i tiri di precisione. Senza contare le partite alla playstation...».