L'attaccante dei grigionesi Aeschlimann ha la famiglia in Ticino: «C'è preoccupazione, ma siamo sempre in contatto»
DAVOS - Il Covid-19 ha dimostrato di non avere frontiere e di essere in grado di colpire chiunque. In Ticino questo virus sta stravolgendo ogni programma ormai da qualche settimana, ma che situazione si vive nei Grigioni? I casi confermati sono circa 400, le persone ricoverate una cinquantina, mentre i decessi una decina. «Anche a Davos – come nel resto della Svizzera d'altronde – bisogna attenersi alle normative che ci sono state imposte, ovvero restare a casa, evitare gli assembramenti e uscire prevalentemente per i bisogni primari», ha analizzato l'attaccante del Davos Marc Aeschlimann. «Per poter sconfiggere in fretta il Covid-19 è inevitabile che tutti si attengano il più possibile alle regole. L'augurio è che si riesca a frenare la corsa del virus, ma da come si sta comportando la popolazione elvetica sono molto fiducioso in vista delle prossime settimane. A Davos per esempio gli abitanti sono molto disciplinati e anche noi giocatori cerchiamo di evitare ogni contatto».
Come trascorri il tempo? «Sotto questo punto di vista nei Grigioni siamo forse avvantaggiati, poiché nell'arco dell'anno siamo abituati ad avere molto tempo libero. Per quanto mi riguarda cerco di muovermi il più possibile e quando posso vado a fare una passeggiata, cercando di mantenere ovviamente la distanza di sicurezza da eventuali altre persone. Altrimenti ho la passione per la chitarra, guardo la TV, gioco alla PlayStation e... provo a non trascurare la forma fisica».
I tuoi genitori vivono in Ticino, il Cantone che ha finora subìto i più grandi disagi a livello nazionale. «Chiaramente vista la situazione che c'è in Ticino, c'è un po' di preoccupazione per la mia famiglia e anche per altre persone che conosco bene. Non ci vediamo da diverse settimane, ma ci teniamo regolarmente in contatto».
E anche per lo sport si è trattato di un duro colpo... «Le informazioni che arrivavano giorno dopo giorno ci hanno subito fatto capire che il campionato si sarebbe fermato. È stato un brutto colpo, ma in quel momento era inevitabile».
Ricordiamo che il Davos ha disputato una regular season sorprendente, concludendo al terzo posto in classifica (89 punti) a due lunghezze dalla capolista Zurigo (91). Ad agosto nessuno se lo sarebbe aspettato e ora la formazione grigionese può continuare a lavorare su basi solide. «La squadra si è rivelata una sorpresa grazie all'ottimo lavoro svolto dai nostri nuovi capi. La società è stata in grado di tirare insieme una bella squadra e alla fine - grazie anche a un ottimo avvio di stagione - siamo riusciti a toglierci le nostre soddisfazioni».
E coach Wohlwend ha dimostrato ancora una volta di saperci fare con i giovani... «Da questo lato Wohlwend è un po' simile a Del Curto. È in grado di sfruttare al meglio il potenziale di ogni giovane, sa come parlare ed è bravo a unire lo spogliatoio. Baumgartner? Ha dimostrato di avere grande talento e se continuerà su questa strada diventerà una star».