Adrien Lauper, in scadenza col Friborgo, guarda al futuro: «C'è incertezza, ma andrà tutto bene».
FRIBORGO - Al servizio della comunità, con l’iniziativa che in marzo lo ha visto consegnare beni di prima necessità agli over 65 insieme a Marchon e Mottet, in attesa di mettersi al servizio di una nuova squadra. Stiamo parlando di Adrien Lauper, attaccante il cui contratto col Friborgo arriva in scadenza il 30 aprile.
Tra le incognite legate alla situazione Covid-19, il 32enne si allena individualmente e guarda al futuro col solito ottimismo. «Certamente, vorrei giocare altri 2-3 anni in National League e resto fiducioso», esordisce Lauper, che nell’ultima stagione era tornato ai Dragoni dopo cinque campionati ad Ambrì.
«Da oltre un mese mi alleno con un programma specifico. Alla mia età non ho più bisogno d'insistere sui pesi o l’aumento della massa muscolare. Un amico, professionista del mestiere, mi ha preparato un piano di lavoro basato soprattutto su velocità, cardio e resistenza».
Insomma si fatica, in attesa di una nuova sfida.
«Esatto. Non so ancora dove e con che maglia, ma è così… (ride, ndr). Friborgo capitolo chiuso? Dubé non mi ha chiuso le porte, ma sto parlando con 3-4 squadre tra National e Swiss League. La verità è che ci troviamo in un momento molto difficile e tutti mi dicono la stessa cosa. Con il coronavirus c’è incertezza. C’è chi vorrebbe proporre un accordo, ma serve pazienza anche per capire l’evolversi della situazione».
C’è paura che in settembre non si possa ripartire?
«Sicuramente. È una situazione strana. Io l’ho sempre affrontata in maniera positiva, ma è difficile fare previsioni. Di questo ne ho parlato anche con Eliot Antonietti, in scadenza col Ginevra. Ci siamo detti che forse potranno esserci anche dei risvolti positivi. Magari, pure una big, non potrà o non vorrà investire 300 o 400 mila franchi per un giocatore, e allora cercherà soluzioni con un costo inferiore per completare il roster. Il tutto avendo comunque delle garanzie sul rendimento».
Più tempo a casa e in famiglia. L’isolamento non ha solo lati negativi.
«Personalmente mi ha fatto anche bene. Mi alleno un sacco e mangio in modo salutare. Mia moglie è incinta e passiamo tantissimo tempo insieme, facendo anche lunghe passeggiate. Bisogna mantenere la speranza: andrà tutto bene».