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NATIONAL LEAGUEDu Bois e il rinnovo: «Ho ancora voglia e ambizioni, ho firmato perché mi sento bene»

08.07.20 - 13:31
Per il difensore sarà la settima stagione a Davos: «Io e la mia famiglia ci troviamo benissimo: la nostra vita è qui».
Keystone/archivio
Du Bois e il rinnovo: «Ho ancora voglia e ambizioni, ho firmato perché mi sento bene»
Per il difensore sarà la settima stagione a Davos: «Io e la mia famiglia ci troviamo benissimo: la nostra vita è qui».
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DAVOS - «Non sono uno che si accontenta di stare sul foglio partita, non ho deciso di firmare solo per fare un’altra stagione e avere un altro anno di contratto», lo dice forte e chiaro Félicien Du Bois, pilastro del Davos e difensore che da oltre quindici stagioni è tra i primattori dell’hockey rossocrociato. Esploso nell’Ambrì e passato poi al Kloten nel 2008, dal 2014 il 36enne indossa la maglia dei grigionesi, con cui ha conquistato anche un titolo di campione svizzero. 

La scorsa settimana è stato ufficializzato il rinnovo. La scelta era unicamente tra il Davos e il ritiro?
«Sì. Gioco da tanti anni e ormai conosco molta gente, diciamo che ho avuto delle chiacchierate... ma niente di ufficiale. C’è stato qualche pensiero all’inizio, ma la nostra vita adesso è a Davos. Dico nostra perché c’è la mia famiglia. I bimbi vanno a scuola e qui ci troviamo bene. Mai dire mai, ma l’intenzione è quella di giocare ancora un anno e poi smettere. Cambiare tutto adesso non avrebbe senso. Stiamo bene e le nostre attività sono a Davos».

Per decidere però ci è voluto un po’ di tempo. 
«Mi servivano alcune risposte anche a livello fisico: ho deciso di prolungare perché mi sento ancora molto bene. Con l’età i minuti di gioco possono diminuire, ma ho sempre delle ambizioni. Voglio essere ancora in grado di fare un certo ruolo e divertirmi. Sono uno che se decide di giocare vuole dare tutto, che vuole dare il suo contributo».

Il Davos ti ha lasciato riflettere senza stress. 
«L’ho apprezzato moltissimo. Spesso nello sport si viene messi sotto pressione e poi si prendono anche decisioni sbagliate. Io ho avuto tempo, poi in realtà - vedendo come procedeva la preparazione - è stato facile decidere».

La prossima, per Du Bois, sarà la settima stagione nei Grigioni. La seconda del nuovo progetto con Wohlwend al timone.
«Rispetto allo scorso anno ci sono stati pochi cambiamenti, diciamo che ci sono i presupposti per vivere una bella stagione. Dopo il campionato 2018/19 (quello dell’addio di Del Curto e dei mancati playoff, ndr) è iniziato un nuovo corso. Siamo ripartiti molto bene e abbiamo sorpreso un po’ tutti, invero anche noi stessi. Il progetto è stato pianificato su più anni, non nel breve termine. Si sa quanto sia difficile avere pazienza e programmare sul lungo periodo, ma è così che bisogna fare. In 3-4-5 anni volevamo tornare al vertice. Il primo anno è andato anche meglio di quanto ci si aspettava, ma adesso viene il difficile. Non saremo più una sorpresa, non ci sottovaluterà più nessuno. Questo discorso vale anche per il Ginevra».

Il Davos si prepara dunque a battagliare, nella speranza di vivere una stagione esaltante. In fondo per Du Bois, finire la carriera con i playoff stroncati dal Covid, sarebbe stata un po’ una beffa.
«L’ideale sarebbe finire con un titolo, ma capita davvero a pochi (ride, ndr). Non pretendo di fare parte di questa categoria. Quando si smette si pensa a tutta la propria carriera. Sono contento di non aver finito con dei playoff annullati, ma anche se fosse successo non credo che avrebbe intaccato la carriera nel suo insieme. Adesso speriamo di poter partire normalmente in settembre. Le incognite non mancano e la prossima potrebbe essere una stagione molto particolare. In DEL, ad esempio, si pensa a un inizio posticipato di 6 settimane. Sappiamo che ci sono decisioni ancora molto importanti da prendere».

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