Seconda sconfitta consecutiva per i bianconeri, caduti 4-2 alla BCF Arena.
Tanta voglia, poca concretezza: weekend nero per i ticinesi.
FRIBORGO - Nella rinnovata e scintillante BCF Arena, il Lugano ha subito la seconda sconfitta consecutiva del weekend,
inchinandosi 4-2 davanti al Friborgo padrone di casa.
A inizio partita, a rendersi subito pericoloso è stato Morini che, agevolato da un fortuito rimbalzo della balaustra, non è però riuscito a sfruttare la gabbia lasciata momentaneamente scoperta da Berra. Tuttavia, a premere maggiormente sono stati i Dragoni, i quali hanno poi avuto il merito di passare a condurre le danze. Infatti, pochi attimi dopo la penalità inflitta ai danni di Traber, il pimpante Mottet (già autore di una doppietta nella sfida di venerdì contro il Bienne) ha battuto Zurkirchen, all’esordio stagionale, con una precisa staffilata dalla blu. A pochi minuti dalla prima sirena, a impensierire seriamente i padroni di casa ci ha pensato Lammer che, ben lanciato da Heed, non ha però capitalizzato il tête-à-tête al cospetto di Berra, cogliendo "solamente" il palo alla destra del portiere ex NHL.
Il terzo centrale non ha invece regalato particolari occasioni sino a metà confronto, momento in cui, in seguito a un tiro scagliato dall’ex di turno Benoit Jecker, il disco ha pericolosamente bazzicato dalle parti di Zurkirchen, a tal punto da costringere gli arbitri a consultare il monitor. Non essendoci però stata alcuna immagine chiara del puck oltre la linea, il gol non è stato giustamente convalidato. Per assistere alla seconda rete di serata si è dovuto aspettare fino al pareggio del Lugano, caduto al 35’20”, grazie a un tiro che sembrava invero privo di grandi pretese a opera di Wolf. La rete dell’austriaco, la sua prima in NLA, ha rinvigorito i bianconeri, che si sono resi protagonisti di un buon finale di tempo, chiusosi così sul parziale di 1-1.
La compagine di Pelletier, sulle ali dell’entusiasmo mostrato sul finire di secondo tempo, ha cominciato a spron battuto gli ultimi venti minuti regolamentari di gioco, rischiando però di subire il gol per mezzo di un contropiede non concretizzato da Samuel Walser. La chance sprecata dai burgundi si è rivelata essere un presagio di quanto è poi accaduto pochi minuti dopo, quando è arrivato il decisivo allungo dei padroni di casa, grazie a un micidiale uno-due da parte degli stranieri di Dubé. Dapprima l’ex Langnau DiDomenico ha sfruttato un impreciso rebound concesso da Zurkirchen, il quale è stato nuovamente trafitto solo trenta secondi dopo dal terzo gol di Stalberg (ancora una volta in situazione di power play). Nel forcing finale i bianconeri hanno provato il tutto per tutto e, togliendo il proprio estremo difensore, hanno prima trovato in maniera fortunosa il gol con Fazzini (situazione molto simile all’occasione non sfruttata a inizio partita da Morini) e hanno poi subito a porta vuota il punto conclusivo di Marchon.
Il Lugano ha chiuso quindi senza punti il secondo weekend stagionale, in contrapposizione al bottino pieno raccolto nelle prime due giornate, con due sconfitte maturate però in maniera differente. A differenza di quanto visto venerdì contro lo Zugo, sabato i ticinesi si sono mostrati meno brillanti e un po’ svuotati, ma l’occasione per riscattarsi arriverà già mercoledì con la partita di Coppa Svizzera da recuperare.
FRIBORGO-LUGANO 4-2 (1-0, 0-1, 3-1)
Reti: 5’16” Mottet (Bykov, Stalberg, 5c4) 1-0; 35’20” Wolf 1-1; 49’27” DiDomenico (Sutter, Berra) 49’27” 2-1; 49’57” Stalberg (Mottet, Gunderson, 5c4) 3-1; 58’23” Fazzini (Arcobello, Loeffel) 3-2; 58’51” Marchon (Stalberg) 4-2.
LUGANO: Zurkirchen; Riva, Heed; Chiesa, Loeffel; Wolf, Nodari; Antonietti. Fazzini, Arcobello, Boedker; Bertaggia, Kurashev, Carr; Suri, Herburger, Bürgler; Lammer, Morini, Traber; Romanenghi.
Penalità: 2x2’ Friborgo; 3x2’ Lugano.
Note: BCF Arena, 5'160 spettatori. Arbitri: Tscherrig, Fluri; Wolf, Betschart.