Parola a Davide Mottis, presidente del club di Swiss League: «Entro fine gennaio vogliamo chiarire la nostra posizione».
«I risultati ottenuti dalla nazionale sono anche frutto del grande lavoro che c'è nella formazione».
BIASCA - Nel disegno iniziale della “nuova” Swiss League SA – progetto che scatterà dalla stagione 2022-23 – Ticino Rockets ed EVZ Academy non erano state coinvolte nelle discussioni. Almeno nella fase embrionale delle stesse. Appresa la notizia la società ticinese si era subito attivata per cercare di capire i motivi che hanno portato le Lega a escluderla dal progetto. Tutto, si spera, potrebbe cambiare nelle prossime settimane. Ma a che punto siamo?
La società rivierasca si augura che buone nuove possano arrivare a inizio 2021... «Recentemente abbiamo avuto altri confronti interessanti – le parole del presidente David Mottis – Ci sarà un incontro nella prima settimana di gennaio e già questo è un buon segnale. Siamo positivi che si possa arrivare a una soluzione poiché non vediamo un motivo per il quale non dovremmo essere ammessi. Continuiamo a discutere in maniera serena, entro fine gennaio vorremmo chiarire la nostra posizione».
La formula dei dieci stranieri, al vaglio delle società di National League, andrebbe a discapito di quei club che – come il vostro – puntano tutto sulla crescita delle giovani leve: «Esattamente. Il modello dei Ticino Rockets è quello di formare i giovani svizzeri. La possibilità d'ingaggiare dieci stranieri nella massima serie andrebbe un po' a cozzare con la nostra filosofia. Un simile scenario porterebbe ad avere molti meno posti nelle squadre di National League per i nostri giovani».
Quello attuale è un modello che negli ultimi anni ha dimostrato di funzionare...«Tutti i club, a parte qualcuno, sanno che i risultati ottenuti dalla nazionale sono anche frutto del grande lavoro che c'è nella formazione. Alla luce di ciò, credo sia importante continuare su questa strada puntando su un modello di formazione solido che funziona come quello attuale. Lo abbiamo visto anche nelle recenti convocazioni della nazionale U20 quanti sono i giocatori che giocano nelle varie leghe giovanili oltreoceano: ciò significa che qui vengono formati bene perché c'è una bella piattaforma da cui spiccare il volo...».
Un accenno alla stagione attuale, nella quale dopo un ottimo avvio è arrivato un brusco calo. «Landry e McNamara lavorano molto bene. Non è un caso se a inizio stagione abbiamo disputato delle ottime partite: quando c'era costanza nel lavoro quotidiano i risultati sono arrivati. In seguito tra le varie quarantene, nostre e delle avversarie, tanti giocatori sono dovuti andare a Lugano, Ambrì e Davos. In quel momento ci è venuta a mancare un po' di stabilità...».