Due volte campione con il Lugano, con gli U20 (1998) e come assistente di Koleff (1999), il 55enne cerca un tris inedito
Intanto nella serata odierna i bianconeri se la vedranno a domicilio contro i Tigers, fanalini di coda di questo campionato. «Dobbiamo rimanere concentrati»
LUGANO - Questa sera il Lugano disputerà il terzultimo impegno di regular season: alla Cornèr Arena arriva il Langnau.
I bianconeri sono in piena lotta - unitamente a Losanna, Friborgo e Zurigo - per conquistare il secondo posto finale. «Nelle ultime sfide potrà succedere di tutto, poiché ci saranno ancora alcuni confronti diretti fra squadre impegnate nella top-6 della classifica», è intervenuto coach Pelletier. «Non dobbiamo in ogni caso guardare gli altri risultati, ma pensare solo a vincere le nostre partite e questa è una priorità. Ci sono diverse formazioni in un fazzoletto di carta e certe gare sono già state annullate. Conosceremo quindi la nostra posizione esatta soltanto dopo l'ultimo match».
I ticinesi arrivano ai playoff con il morale giusto. «Dobbiamo rimanere concentrati sulle ultime gare per finire bene la regular season. Con i playoff si riparte da zero, inizia un altro campionato e non sappiamo ancora chi affronteremo. Posso dire che, vedendo come la squadra ha giocato negli ultimi mesi, iniziamo la seconda parte della stagione con una certa fiducia».
Il sistema di gioco proposto da Pelletier è davvero efficace. Ogni giocatore lavora nelle due direzioni e tutti sono consapevoli del loro compito sul ghiaccio. «L'aspetto più importante era di trovare il famoso equilibrio tra il reparto difensivo e quello offensivo, per poter permettere a ogni singolo giocatore di esprimersi al meglio. Direi che a livello collettivo sta funzionando bene».
La svolta definitiva della stagione del Lugano è arrivata alla fine del mese di dicembre. Le voci che circolavano su McSorley non hanno intaccato Serge, il quale è invece riuscito a trasmettere una carica doppia ai suoi ragazzi. «Ho continuato a lavorare al massimo, focalizzandomi sul presente e non ho permesso a nessun "rumors" di disturbarmi. Non ho vissuto la situazione come un problema e nello spogliatoio sono sempre rimasto sereno, così come molto dedito alla causa del club. Da quando sono arrivato a Lugano un anno e mezzo fa abbiamo fatto parecchi progressi, se si pensa che avevo preso una squadra a campionato in corso che occupava l'11esimo posto in classifica. Ho sempre dato il 150% - fin dal primo giorno - e continuerò a comportarmi in questo modo».
In ogni caso Pelletier non è l'ultimo arrivato e, visti i suoi lunghi trascorsi a Lugano, conosce ogni angolo della Cornèr Arena come le sue tasche. Quasi meglio di chiunque altro a Lugano. «Conoscere già la piazza, l'ambiente e tutti gli angoli della pista, è sicuramente stato un grande vantaggio nella gestione della squadra a livello quotidiano. Il mio lavoro ne ha beneficiato».
Dopo aver vinto il titolo con la U20 bianconera da head-caoch (1998) e un campionato con la prima squadra - in qualità di assistant-coach (1999) - il 55enne ha la grande possibilità di diventare l'unico allenatore della storia bianconera a centrare la tripletta, in tre vesti diverse. «In questo momento non ho ancora iniziato a sognare. Attualmente la mia concentrazione è focalizzata su queste ultime partite, vedremo cosa succederà nelle prossime settimane».