Archiviata agevolmente gara-1, questa sera i ticinesi proveranno l’allungo.
Rapperswil costretto a “battere un colpo”.
RAPPERSWIL - La serie è ancora lunga; questa sera, alla Sankt Galler Kantonalbank Arena, il Lugano può in ogni caso già blindare la qualificazione alle semifinali dei playoff.
Non c’entra l’aritmetica, c’entrano le sensazioni. Domato in gara-1 alla Cornèr Arena, il Rapperswil è infatti già con le spalle al muro. Da sfavorito qual è, se neppure in casa sua saprà arrestare la corsa dei bianconeri - finendo in doppio svantaggio - allora vedrà precipitare drasticamente le sue già poche possibilità di passare il turno. Come si potrebbe, a quel punto, immaginare un ribaltone firmato da una squadra combattiva ma pur sempre finita decima in regular season? Come si potrebbe, a quel punto, pensare a un Lugano battuto quattro volte nello spazio di una settimana da un avversario balbettante e forse “sazio” dopo lo sgambetto al Bienne (un Bienne modesto e rallentato dal coronavirus, lo si deve sottolineare)? Servirebbero massicce dosi di fantasia e ottimismo. Se poi Roman Cervenka, l’uomo simbolo del Rapperswil, dovesse essere ancora out dopo aver gettato la spugna durante il match di martedì, allora più che nell’impresa, i tifosi sangallesi dovrebbero cominciare a sperare nei miracoli.
La realtà è che, nella totalità delle loro linee, i ticinesi sono nettamente superiori. E in più stanno attraversando un - lungo - momento favorevole. Godono di ottima salute, sono carichi, sono affamati. L’unico grande pericolo che corrono è probabilmente, come sottolineato pure da Serge Pelletier, quello di distrarsi mentre si rimirano davanti allo specchio. Se si sentiranno troppo belli, allora correranno davvero il rischio di perdere qualche battaglia. L’esito della guerra, della serie, non sembra in ogni caso in discussione.