Il coach biancoblù: «Oltre alla solita attitudine, servirà una certa rapidità per diventare veramente pericolosi».
«La nostra squadra è quasi interamente vaccinata, gli altri dovranno sottoporsi a un tampone ogni 48 ore».
BIASCA - Le imprese olimpiche di Noè Ponti e Ajla Del Ponte hanno acceso l’interesse dell'intero Cantone che, da Chiasso ad Airolo, ha apprezzato e non poco gli exploit di due campioni sfornati a casa nostra. Fine luglio-inizio agosto in Ticino è però anche sinonimo di hockey, con i primi allenamenti sul ghiaccio e soprattutto le prime amichevoli. È proprio durante questo periodo che - per tutti gli appassionati - una pista da hockey torna ad essere una sorta di lunapark...
Lunedì l'Ambrì ha iniziato il training camp a Biasca: ancora assenti D'Agostini, Ciaccio e Bianchi, i cui processi di recupero proseguono. «Già sin dai primi giorni ho visto una squadra animata da tanta voglia di sacrificarsi - le parole di un soddisfatto Luca Cereda - Quest'anno la velocità sarà uno dei punti fondamentali della nostra stagione. Cercheremo di anticipare i movimenti degli avversari, imponendo il nostro gioco. Oltre alla solita attitudine, servirà infatti una certa rapidità d'esecuzione per diventare veramente pericolosi. In queste settimane lavoreremo per sviluppare e assimilare al meglio questo tipo di sistema».
Settimana scorsa avete annunciato la partenza di Müller, uno dei perni del vostro attacco... «Come è stato spiegato bene nel comunicato, è un insieme di fattori che ci ha portato a optare per questa soluzione. Nei colloqui di fine stagione ci siamo parlati in maniera schietta e da parte sua è emerso il desiderio di provare qualcosa di nuovo. Per quanto ci riguarda abbiamo inoltre dei paletti da rispettare, in funzione degli aiuti economici della Confederazione, maggiori rispetto a ciò che hanno richiesto gli altri club. È cosi che, messi insieme tutti gli elementi, si è arrivati alla separazione».
Il mercato ha comunque portato ad Ambrì dei giocatori interessanti: «Sì, siamo molto soddisfatti. Inizieremo con cinque stranieri, visto che resta l'incognita legata a D'Agostini».
Inevitabile, in questi mesi, non soffermarsi sulla pandemia. Come nel calcio, anche i giocatori di hockey dovranno "munirsi" di certificato Covid... «Sono d’accordo su questa scelta. È giusto che anche noi facciamo la nostra parte. Per uscire da questa situazione, e per poter disputare regolarmente il campionato, trovo sia una soluzione corretta. La nostra squadra è quasi interamente vaccinata, gli altri dovranno sottoporsi a un tampone ogni 48 ore. In generale quest'anno, viste le vaccinazioni, siamo confrontati con un numero minore di restrizioni e ciò agevola e non poco il lavoro di tutti».